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Arctic Race of Norway

Federico Guido

Arctic Race of Norway 2025, un nuovo spettacolo oltre il Circolo Polare

C’è un detto popolare che dice “si ritorna sempre dove si è stati bene” e nel caso dell’Arctic Race of Norway 2025 non potrebbe essere più vero.

Per la dodicesima edizione della breve corsa a tappe norvegese, in programma dal 7 al 10 agosto, gli organizzatori infatti hanno deciso di riesplorare strade e porti sicuri, affidarsi a itinerari noti e rispolverare arrivi già testati non disdegnando tuttavia, come è nelle corde della manifestazione, di regalare qua e là qualche elemento di novità.

Le zone più battute

Dopo l’escursione nel Nordland, l’Arctic Race of Norway ha scelto quest’anno di muoversi qualche chilometro più a nord ambientando le sue canoniche quattro frazioni nel Troms, la contea del paese scandinavo più visitata nella storia dell’evento.

I centri nevralgici saranno i vallonati territori attorno alle due principali città di questo angolo di Norvegia, Harstad e il capoluogo Tromsø, che rispettivamente per la quinta e l’ottava volta saranno chiamate a essere sede di partenza e/o arrivo di tappe dell’ARN, numeri che ne fanno piuttosto nettamente i centri urbani più frequentati dalla corsa marchiata A.S.O.

Anche l’arrivo in salita che dovrebbe decidere la contesa, quello di Målselv Fjellandsby il terzo giorno, rappresenta un porto sicuro visto che la scenografica strada per raggiungerlo e i suoi squisiti dintorni dai contorni alpini sono già stati battuti dall’Arctic Race of Norway nel 2015 e nel 2021, occasioni in cui non è mancato lo spettacolo tanto fra i corridori impegnati a giocarsi la classifica generale quanto per chi, sul posto o da casa, si è trovato ad assistere alla tappa.

Non solo ciclismo

Per Husøy, Borkenes, Tennevol e Sørreisa sarà invece una prima volta con l’Arctic Race of Norway che, come sempre, ha cercato con attenzione nuove zone e nuovi paesi sopra il Circolo Polare Artico per coinvolgere ancora più diffusamente la comunità locale rendendola partecipe di un evento che non è solo sudore, watt e agonismo.

Come abbiamo avuto modo di constatare personalmente gli anni scorsi, l’ARN ha mosso e muove effettivamente alcuni dei ciclisti più rinomati del pianeta ma, allo stesso tempo, è un evento che anima persone e villaggi, vivacizza e colora le zone che attraversa, pervade le strade di entusiasmo e sorrisi facendo sì che, per chi vive a queste latitudini, la corsa sia una vera e propria festa, un’occasione in cui mostrarsi e mostrare al mondo con orgoglio il proprio spettacolare circondario e un momento da passare allegramente tutti assieme.

Non è un caso che il motto della manifestazione, al pari del Tour of Norway di maggio inserita nel calendario ProSeries, sia “Much more than just a race” (molto più che una semplice corsa) che rende perfettamente l’idea di come essa vada intesa e di come la bici e il ciclismo siano i mezzi più opportuni per creare aggregazione, garantire visibilità e permettere alle persone di vivere, assaporare e innamorarsi di un lembo di mondo che, da un punto di vista culturale, gastronomico e naturalistico, ha indubbiamente tanto da offrire.

Photo Credit: ARN/Billy Ceusters