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Redazione

Badlands, la gravel più folle

Bastano i distacchi per rendersi conto della portata epica della sfida. Un’ora e 40 minuti tra il primo e il secondo, 4 ore e 38 minuti dal vincitore al quarto classificato, oltre 85 ore sull’ultimo arrivato che comunque è un trionfatore.

Sono i paletti temporali della gravel più folle del mondo: Badlands, 800 km e oltre 16.000 metri di dislivello in uno degli angoli più incredibili d’Europa, dove si trova l’unico deserto del Vecchio Continente, nel sud della Spagna, con partenza da Granada. La foresta della Sierra de Huetor, i deserti di Gorafe e Tabernas, le coste selvagge di Cabo de Gata e le salite de La Alpujarra fino alla Cima Coppi di questa corsa pazza: il Pico de la Veleta a quota 3.396 metri, la strada più alta d’Europa. Il migliore dell’edizione 2024 (la quinta, debutto nel 2020) è stato lo spagnolo Alejandro Martinez in 42 ore e 18 minuti. L’ultimo ha impiegato 128 ore, più di cinque giorni.

L’organizzazione precisa che non è una gara: Badlands è una sfida personale dove bisogna completare il percorso ufficiale ‘completamente senza supporto’. Tra le regole, che rimandando a epoche passate nella loro cruda asciuttezza, c’è proprio quella di doversela cavare senza ristori dell’organizzazione. Con l’avvertenza che il tragitto non fa sconti perché passa da boschi foltissimi, distese desertiche, dal mare a passi a oltre 2.000 metri. Dai 40 gradi del deserto di giorno sotto il sole agli zero gradi della montagna di notte.

Il tempo scorre dalla partenza all’arrivo senza alcuna sosta quando i ciclisti dormono. One stage no stop, è il manifesto di una manifestazione ideata per diffondere l’utilizzo della bici da gravel in Andalusia, diventata molto di più nel giro di pochi anni: un richiamo di pura follia ciclistica in uno scenario unico.

(Photo credits: badlands.cc)