Immagine
Ebike ph credits Motor TruckRun

Alessia Bellan

È boom delle e-bike ma l’Italia ci va piano

Ebike londra

La bicicletta sta scrivendo una nuova rivoluzione. Altamente efficiente dal punto di vista energetico, prezzi accettabili, riduce il traffico e l'inquinamento ed elimina il problema dei parcheggi. Ma è soprattutto la nuova tecnologia delle e-bike che sta rapidamente cambiando le città dei paesi più avanzati. Chi scommetteva forte sulle auto elettriche, dai magnati della tecnologia ai dirigenti dell'industria automobilistica, si è dovuto ricredere. Ad avere la meglio è la “signora” bicicletta, con un’impennata incredibile di quelle a pedalata assistita. Basti pensare che a Montreal, in Canada, un quinto di tutti gli spostamenti viene fatto in bici mentre a Londra il suo utilizzo è aumentato del 57% in due anni, con le due ruote che durante l’orario di lavoro nella City superano il numero delle auto in un rapporto di due a uno, secondo il quotidiano londinese The Standard.

Non solo un mezzo di trasporto migliore di altri, ma un vero proprio stile di vita che va di pari passo con una serrata e diffusa battaglia culturale e politica ai quattro lati del globo. Anche i francesi preferiscono la bici rispetto a moto e scooter, complice la campagna a favore della mobilità sostenibile promossa dalla sindaca Anne Hidalgo, con Parigi che sta raggiungendo le tradizionali capitali europee della bicicletta, Amsterdam e Copenaghen, dove la metà dei residenti si reca al lavoro e a scuola pedalando. A New York sono oltre 250mila i viaggi effettuati lungo tre giorni nella settimana, utilizzando il sistema di bike sharing della Grande Mela, che superano di gran lunga perfino i robotaxi. Questi ultimi, nonostante abbiano registrato una crescita impressionante (Waymo, la società di taxi a guida autonoma di Alphabet, ha comunicato che le sue auto effettuano circa 250.000 viaggi a settimana), sembrano lenti rispetto alle concorrenti a pedali, più scattanti e agili. E così a Tokyo, dove il 23% di businessman preferisce evitare i treni affollati e inforca la bicicletta. La ricerca dell’Economist evidenzia poi come le due ruote stiano prepotentemente tornando ad animare le strade a Pechino, appena 30 anni dopo che la maggior parte dei ciclisti era stata allontanata dalle strade della città per fare posto alle automobili. E di certo oggi è più probabile vedere un cinese utilizzare un’elegante Brompton piuttosto che una Flying Pigeon nera, la bicicletta a pedali onnipresente negli anni post rivoluzione comunista. Anche nei paesi in via di sviluppo un certo tipo di bici elettriche sta vivendo un boom: a Dhaka, la capitale del Bangladesh, i risciò elettrici stanno sostituendo quelli a benzina, e in molte città dell'Africa orientale cresce rapidamente il numero dei taxi elettrici a motore .

I motivi del successo

grafico ebike the economist

Il Covid è stato la prima causa di questa rinascita delle due ruote, con vendite aumentate vertiginosamente. Il secondo motivo risiede nel progresso delle tecnologie di batterie ed e-bike, più economiche e divertenti da guidare per chi, grazie alla pedalata assistita, può andare tranquillamente in giacca e cravatta o con i gonna e tacchi, in modo da arrivare al lavoro o a una riunione senza doversi cambiare. Particolarmente utili per trasportare bambini e pacchi pesanti, cosa assai più difficile con una bici muscolare, le e-bike hanno fatto registrare un’impennata anche nell'uso dei sistemi di bike sharing. L’ultima ragione del loro successo è la diffusione di infrastrutture a misura di bicicletta. Quasi scomparse come mezzo di trasporto a metà del XX secolo (nel 1950, ben 805 ciclisti persero la vita sulle strade britanniche, dieci volte il numero di vittime registrato lo scorso anno) si pensava sarebbero sparite dallacircolazione. Nel 1987 P.J. O'Rourke, autore satirico americano, predisse allegramente che i ciclisti sarebbero “estinti” perché investiti dai camion. Purtroppo per gli automobilisti che odiano le biciclette (ma fortunatamente per tutti gli altri), non aveva previsto l'invenzione delle piste ciclabili separate. E si è ricominciato a pedalare anche in città affollate di auto.

I limiti delle e-bike

Ma non sono tutte rose e fiori, la e-bike solleva alcuni problemi. Più pesanti e più veloci, e spesso guidate da principianti, gli incidenti possono essere più gravi rispetto ai mezzi tradizionali. A Londra, le biciclette Lime sono state accusate dai medici di essere responsabili di un aumento dei casi di fratture alle gambe; e nei Paesi Bassi, i decessi dei ciclisti hanno raggiunto il livello record nel 2022. I ciclisti di biciclette elettriche hanno un tasso di mortalità superiore rispetto a quelli delle biciclette normali. La preoccupazione per gli incidenti che coinvolgono adolescenti ha portato decine di sobborghi americani a vietarle. A questo problema si aggiunge l'aumento delle elettriche truccate, quelle che possono accelerare tramite un acceleratore, non solo con i pedali, le preferite dai corrieri che consegnano cibo e merci. Nella maggior parte degli Stati Uniti, solo le biciclette con i pedali e una velocità massima di 20 mph (32 km/h) sono ammesse sulle ciclabili, mentre in Europa il limite di velocità è di 25 km/h.

Il caso Italia

I sondaggi dimostrano che l'uso della bicicletta è più diffuso nei paesi in cui i ciclisti si sentono più sicuri. E poche cose li rendono più sicuri delle ciclabili a loro riservate, più economiche da costruire rispetto alle nuove metropolitane e che consentono alle città di ridurre il traffico e risparmiare denaro incoraggiando le persone a passare dalle quattro alle due ruote. Nelle città italiane questi percorsi sono ancora pochi rispetto al resto delle metropoli in Europa. La cultura del casco non si è ancora consolidata e solo lo scorso anno sono morti 185 ciclisti in incidenti stradali (nel Regno Unito, che ha una popolazione maggiore, solo 82). Tra rotaie e pavé e monumenti le città storiche hanno oggettivamente più difficoltà a creare le corsie per le bici e devono spesso imporre limiti di velocità o di accesso alle auto. Fare spazio ai ciclisti viene visto come un modo di togliere spazio alle auto

Non è un fenomeno solo italiano: «Come per qualsiasi tecnologia rivoluzionaria, con l'aumento dell'uso e l'impegno delle città per rendere più piacevole la loro guida, le biciclette stanno polarizzando le persone e scatenando guerre culturali», conferma l'Economist. 

Ne sanno qualcosa a Milano, dove i due partiti pro e contro le piste ciclabili non hanno ancora trovato una soluzione che metta d’accordo tutti.

(Fonte: The Economist)