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Redazione

Garzelli e la classifica della discordia

Pubblichiamo alcuni estratti della rubrica di Stefano Garzelli, 'Lo Scatto del Garzo', sul numero 21 di BIKE, che è possibile scaricare gratuitamente iscrivendosi alla newsletter (per i già iscritti l'invio è automatico). Il vincitore del Giro d'Italia 2000 analizza le criticità della classifica Uci.

Bike

"Il sistema di punteggio della classifica UCI (Unione Ciclistica Internazionale) nel ciclismo è un argomento spesso oggetto di discussioni e modifiche. [...] La classifica a squadre è basata sui punti dei migliori 20 corridori di ogni squadra (dal 2023, in precedenza erano 10). Questa classifica è cruciale per la licenza World Tour, con un sistema di promozione/retrocessione che considera un triennio (ad esempio, 2023-2025 per le licenze 2026). Adesso veniamo all’analisi dei dubbi di questo regolamento. Nonostante l'obiettivo di premiare la continuità e i risultati, il sistema di punteggio UCI è spesso esposto a critiche. Ne citiamo alcune. Non piace a tanti il fatto di assegnare troppi punti ad alcune gare di livello inferiore". 

Bike "[...] Poi c’è un altro aspetto che, a mio parere, è importante. Mi riferisco alla pressione sui corridori e le squadre. Il sistema di promozione-retrocessione, basato sui punti, ha generato una forte pressione sulle squadre e sui corridori, specialmente in vista della fine del triennio di licenze. Questo può portare a strategie di gara più conservative o a una ricerca esasperata di punti anche in gare minori, per evitare la retrocessione o per garantirsi la licenza World Tour. Questo sistema provoca difficoltà per i Pro Team (seconda divisione) che hanno maggiori difficoltà a competere per i punti con le squadre World Tour, data la loro minore partecipazione alle gare di massima categoria e la minore disponibilità economica per schierare rose complete e competitive. Questo rende ancora più difficile la loro promozione nel World Tour".

"[...] Altro fattore molto importante, a mio parere questo regolamento preclude l’avvicinamento di sponsor importanti. Faccio un esempio. Immaginiamo che Stefano Garzelli in questo momento riuscisse a trovare uno sponsor molto importante, con una grande volontà di entrare nel ciclismo delle grandi corse. Mi chiederebbe ovviamente se la mia squadra sarà al via del Giro d’Italia. Io dovrei rispondergli non prima del 2027 se non si tratta di una squadra World Tour. E questo potrebbe spingere questo brand a ripensare all’idea di investire milioni di euro nel ciclismo". 

(nella foto in alto, il presidente dell'Uci, David Lappartient, photo credits: uci.org)