Longo Borghini: “Non solo Nevegal e Colle delle Finestre, bisogna essere pronti ovunque”
Due tappe regine, ma non mancano trappole e insidie per un Giro molto esigente dove non bisogna mai distrarsi. Questo è il pensiero di Elisa Longo Borghini dopo la presentazione del Giro Women. La due volte campionessa in carica ai microfoni di bikechannel.it è contenta del fatto che per la prima volta al femminile verrà scalato il Colle delle Finestre (“ci speravo, devo dare merito a mio marito Jacopo Mosca che un giorno mi ha detto ‘vedrai che arriverà’”) ma è conscia del fatto che nei 1.153 km totali, con 12.500 m di dislivello sono tante le insidie nascoste.
Il primo vero banco di prova è alla quarta tappa, con la cronoscalata al Nevegal che torna 15 anni dopo l’unica volta in cui venne affrontata al maschile (nel 2011 vittoria di Contador davanti a Nibali e Scarponi, ndr). Per la campionessa della UAE “Sì, le prime due tappe sono praticamente piatte, in maniera particolare la prima. La terza ha un piccola salitella che potrebbe invitare qualche attacco, ma sono più o meno delle tappe per velociste, poi ci sarà la cronometro che inizierà a delineare la classifica generale”.
Longo Borghini però non sottovaluta nemmeno la tappa successiva, sempre nelle Dolomiti bellunesi, che da Longarone porta a Santo Stefano di Cadore dopo 4 GPM e 3200m di dislivello: “La tappa di Longarone non è una scontata, è molto dura. Sembra stia passando un po' in sordina, nessuno sembra prestarci troppa attenzione ma credo che farà molto male”.
Fattore meteo e squadra
Poi il gran finale sull’attesissimo Colle delle Finestre, una salita che Longo Borghini conosce bene, lunga e sin dall’inizio molto dura, che l’anno scorso ha creato grandi distacchi anche tra gli uomini. Proprio dalla gara dello scorso anno potrebbe essere rilevante il ruolo della squadra, soprattutto dalla cima verso Sestriere: “Sarebbe importante avere magari qualcuno davanti”, ha detto, “perché a fine discesa la salita è abbastanza dolce e quindi la ruota si sta veramente bene. È dai meno 5 in poi inizia a essere un po' più dura, però avere qualcuno che riesce a tirare fin lì non sarebbe male”.
Anche il meteo potrebbe rappresentare un fattore chiave: “Col fatto che il Giro sia stato spostato praticamente un mese prima potrebbe esserci la possibilità di avere del brutto tempo e in tal caso è chiaro che potrebbe diventare difficile affrontare, non tanto la salita del Finestre perché se non è un temporale incredibile e non crea una fanghiglia impossibile da pedalare, magari riesce anche a compattarsi un po' il terreno, ma penso che più che altro la discesa, che porta praticamente a Pragelato, potrebbe essere insidiosa e abbastanza tecnica e quindi il fattore meteo potrebbe influenzare molto la tappa".
Una tappa, un Giro che la vede pronta a difendere il titolo ma che al momento non è tra i pensieri fissi in questa fase di preparazione: il Giro è tra gli obiettivi ma non è l’unico per la stagione 2026. “Abbiamo ripreso la preparazione da circa 20 giorni, non cambierà molto, sarà più o meno la stessa fino ad aprile, fino alle classiche. Poi ci si focalizzerà più sul Giro, ma per ora non mi concentro esclusivamente sul Giro d'Italia”.
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