
Sanremo, dove attaccherà Pogacar?
Forse la quinta sarà quella buona: quella di Tadej Pogacar per la Milano-Saremo sta diventando una vera e propria ossessione. È stato proprio lo sloveno, al termine dello scorso anno, a ribadire la sua voglia di vincere la "Classicissima": "Sto iniziando davvero a spazientirmi, voglio vincere questa corsa a tutti i costi. Non tutto è stato perfetto oggi".
Dopo il dodicesimo posto della prima apparizione nel 2020 (edizione vinta da Wout van Aert, n.d.r.), Pogacar si è avvicinato sempre di più al bersaglio grosso con il passare delle stagioni: quinta posizione nel 2022, quarto posto nel 2023 e gradino più basso del podio lo scorso anno, nel 2024. La Classica di Primavera sembra essere quasi stregata per il Campione del Mondo, con un percorso altimetrico che è tutt'altro che cucito su misura per lui. È vero, nella fase conclusiva dei 289 km (con partenza da Pavia in questa stagione) sono presenti la Cipressa e il Poggio, due salite su cui poter fare la differenza, ma le ultime edizioni hanno dimostrato che corridori come Filippo Ganna, Mathieu van der Poel e persino Jasper Philipsen possono resistere ed essere addirittura pimpanti poi nei metri finali.
I rivali di Tadej, anche quest'anno, sono tanti, e alcuni di loro hanno già trionfato nelle passate stagioni della Milano-Sanremo. Oltre ai tre nomi già citati, presenti al via anche Mohoric (Bahrain-Victorious, vincitore nel 2020), Kwiatowski (Ineos Grenadiers, primo posto nel 2017), Stuyven (Lidl-Trek, primo nel 2021) e Alaphilippe (Tudor, successo nel 2019). Senza dimenticare i soliti Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), Jonathan Milan (Lidl-Trek) e Michael Matthews (JayCo-AlUla, secondo lo scorso anno).
La domanda che sorge spontanea è quindi una sola: cosa deve fare Pogacar per vincere la Milano-Sanremo? Nella passata edizione lo sloveno decise di attaccare sul Poggio, con un paio di sparate che misero alla corda il resto del gruppo. Tuttavia, van der Poel e Pidcock ebbero la forza di reagire, portandosi dietro anche altri corridori. È chiaro quindi che la UAE Emirates-XRG dovrà pensare a qualcosa di diverso. Il ritmo serrato imposto dalla salita della Cipressa nello scorso anno non basta, è necessario ragionare su delle alternative.
L'idea più suggestiva (e anche tra le più plausibili come alternative) potrebbe essere quella di fare ritmo già su Capo Cervo e soprattutto Capo Berta, per iniziare a fare selezione e poi attaccare sulla Cipressa. Piano ambizioso, certo, ma alla portata del Pogacar visto nel 2024. Gli unici dubbi (oltre alla tenuta degli avversari) sono relativi alle discese, in cui lo sloveno della UAE ha incontrato difficoltà, vedi alla Strade Bianche.
Una cosa però è certa: se Tadej Pogacar sta bene e se il piano del suo team viene rispettato senza intoppi, saranno ben poche le contromisure che i suoi rivali potranno mettere in atto. Lo sloveno è spazientito, vuole la Classicissima, e questo suo agonismo lo ha quasi sempre portato a fame di vittorie, piuttosto che a mero e inutile nervosismo. Van der Poel e Ganna permettendo.
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