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Nibali Giro evento
Enrico Salvi

Nibali: "Attenzione ai trasferimenti"

Un Giro impegnativo, esigente, che costringe i corridori a farsi trovare subito pronti, fin dalla Grande Partenza in Albania. È il pensiero di Vincenzo Nibali, intervistato da bikechannel.it a margine della presentazione del Giro d’Italia all’Auditorium Parco della Musica a Roma. Secondo il due volte vincitore del Giro, sarà una prima parte di Corsa Rosa da non sottovalutare, con insidie che iniziano già nelle prime tappe e un fattore da non sottovalutare come i lunghi trasferimenti, che possono limitare il recupero dei corridori. Poi nell’ultima settimana, con le grandi montagne, verranno fuori gli uomini di classifica.

Quali sono le insidie del Giro d’Italia 2025 a cominciare dalle prime tappe in Albania, per corridori abbastanza esplosivi?
"Nella prima parte specialmente sì. È un Giro abbastanza complicato perché è anche più duro rispetto a quello dell'anno scorso, con 10mila metri di dislivello in più, ci sono due cronometro, tratti in sterrato nella tappa di Siena, quindi tecnicamente è un Giro che sicuramente impegnerà molto di più gli atleti. Il pubblico non ne tiene conto ma ci sono anche tanti trasferimenti che sicuramente pesano nel risparmio energetico degli atleti, soprattutto nella fase di riposo. Poi nell'ultima settimana ci sono veramente tante salite con il Colle delle Finestre, passaggi molto importanti come Mortirolo e Le Motte quindi sicuramente è un Giro dove si metteranno in mostra specialmente nell'ultima parte tanti muscoli. Nella prima parte si metteranno in mostra più i denti, per avere un pochino più di aggressività ed esplosività con la partenza anche dall'Albania. L'ultima parte invece metterà in mostra i corridori veri da grandi corse a tappe".

A proposito di grandi salite, quale potrebbe essere la salita decisiva? Il Colle delle Finestre nell’ultima tappa di montagna?
"Secondo me, il Colle delle Finestre non farà grandi cambiamenti a meno che non ci sia una grande squadra che fa un'azione di forza come fu nel 2018. Secondo me i giochi si potrebbero chiudere anche qualche giorno prima".

Quale sarà la caratteristica principale per i grandi contendenti?
"È difficile, perché comunque i primi giorni non sono semplici: sono abbastanza impegnativi e mettono in condizione gli atleti di essere subito pronti, quindi sotto certi punti di vista un Giro d’Italia simile a quello dell’anno scorso specialmente nella prima parte con tappe esplosive in cui si rischia di saltare per aria. Solitamente le prime tappe fanno male perché i corridori non sempre sono pronti ad affrontarle, magari arrivano leggermente in ritardo di condizione oppure troppo in condizione e verso la fine possono accusare un calo. Sì che oggi è calcolato tutto al meglio sotto il profilo della condizione fisica, però un rischio ci può anche essere". 

Quale sarà il ruolo della squadra in questo Giro?
"Fondamentale perché comunque 10mila di dislivello in più rispetto a un anno fa sulla carta fanno male, poi dipende anche come vengono affrontati dal gruppo nel complesso. Se vengono percorsi a una media più alta fanno più male, se vengono affrontati in maniera più tranquilla è diverso, ma oggigiorno il gruppo spesso affronta la corsa con l’ascia di guerra".

(Photo credits: Shutterstock)