
Quinn Simmons, "l'antieroe" del ciclismo moderno
L'ultimo Giro di Lombardia, vinto per l'ennesima volta da Tadej Pogacar (la quinta consecutiva, con tanto di record di Fausto Coppi eguagliato), non ha visto solamente lo sloveno come protagonista assoluto. A circa 80 chilometri dal traguardo, un ragazzone con la divisa a stelle e strisce marchiata Lidl-Trek ha provato a sorpresa ad attaccare per sparigliare le carte della corsa. Si tratta di Quinn Simmons, campione statunitense che ha cercato di stravolgere la Classica delle foglie morte con un'azione insolita, irrazionale, ai limiti del romantico.
Un corridore d'altri tempi
Che Simmons sia "diverso", nel senso più buono e squisitamente genuino del termine, rispetto agli altri corridori non è una novità. Nel corso della sua carriera sono state tante le volte in cui la voglia di stupire, di colpire e di mettersi in mostra hanno sostituito logica, strategia e studio. L'americano vive il ciclismo proprio così: una sorta di avventura ricca di sorprese e colpi di scena, siano esse positive o negative. Qualche anno fa le strade gli hanno portato via un suo caro amico e compagno di squadra, le stesse strade in cui però, ad esempio, ha chiesto alla compagna di diventare sua moglie. È accaduto al termine dell'ultimo Tour de France, sugli Champs Elysees. La vita dà, la vita toglie, e il ciclismo, per Simmons, fa più o meno la stessa cosa.
La lunga chioma rossastra che fuoriesce dal casco, i baffi da cowboy e la divisa USA da Campione nazionale rendono la sua immagine ancor più iconica e particolare: l'aspetto esteriore, in questo caso specifico, esterna esattamente ciò che Quinn Simmons è.
L'azione del Lombardia
Tutto quello che abbiamo appena raccontato, si traduce poi anche nell'interpretazione che Simmons ha delle gare. Sia chiaro, quando bisogna rispettare ordini di squadra, con dedizione, impegno e ascolto, lo statunitense è in prima linea per il lavoro da gregario. Le cose iniziano a cambiare quando gli viene permesso di fare "corsa libera", oppure quando possiede i ranghi di capitano. Sfrontato, coraggioso e senza remore: l'azione messa in pratica nel Giro di Lombardia racchiude tutta l'essenza di Quinn Simmons.
Quando tutti si aspettavano Pogacar, in uno schema di corsa molto simile a quello dei recenti successi dello sloveno, ecco che l'americano sorprende tutti. Attacco a più di 80 chilometri dal traguardo e corsa infiammata, nonostante poi si sia concluso tutto in un nulla di fatto. Simmons è riuscito comunque a chiudere poi quarto all'arrivo, il "secondo dei normali" alle spalle di Pogacar, Evenepoel e Storer. Lo stesso Tadej, al termine della corsa, si è detto molto sorpreso dell'azione del suo avversario.
Che sia questo il vero e unico modo per battere Pogacar? Sorprenderlo sulla strategia con azioni apparentemente folli e prive di senso? Ancora non ci è dato saperlo, ma quel che è certo è che Quinn Simmons è l'ago nel pagliaio di cui il ciclismo ha bisogno: follia, romanticismo e sana irrazionalità in un mondo di calcoli, numeri, analisi e schematicità.
(photocredits: Shutterstock.com)