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Federico Guido

Ranking UCI, la situazione dopo il Tour de France 2025

Con la meravigliosa vittoria conquistata da Wout van Aert sugli Champs-Élysées, il Tour de France 2025 è ufficialmente andato in archivio e subito, come sempre accade quando una manifestazione di tale portata si conclude, è arrivato il momento dei bilanci, un’operazione questa in cui squadre e soprattutto addetti ai lavori si sono immediatamente cimentati.

A questo proposito, considerati tutti i discorsi relativi a promozioni, retrocessioni ed inviti automatici a tutte le gare a tappe del calendario WorldTour 2026, mai come quest’anno il miglior metodo per valutare oggettivamente quanto i team siano stati performanti o meno è stato quello di verificare il numero dei punti UCI che questi sono riusciti a incamerare durante le tre settimane di corsa in Francia.

Ebbene, come prevedibile osservando quanto andato in scena per le strade d’oltralpe, da questo punto di vista ci sono state compagini che ben hanno interpretato la Grande Boucle e altre che invece, coi propri uomini, hanno decisamente sottoperformato. Tra le prime possiamo certamente annoverare UAE Team Emirates-XRG, Visma Lease a Bike, Red Bull-BORA-hansgrohe e Picnic PostNL che, vincendo 7 delle 21 tappe in programma e piazzando tutte un proprio uomo nei primi 4 posti della generale, hanno conquistato quasi la metà dei punti complessivamente distribuiti dal 5 al 27 luglio, ben 13.020 su 29.120, sommandone rispettivamente 4510, 4180, 2320 e 2010.

Altrettanto bene non si può dire abbiano fatto Movistar (475 punti), Lotto (475), Intermarchè-Wanty (385), Cofidis (155) e Israel Premier Tech (320) che, rimanendo tutte sotto la soglia dei 500 punti, hanno oltremodo faticato a conseguire risultati soddisfacenti al Tour. Tali difficoltà, a livello di ranking triennale (quello che, al termine di questa stagione, attribuirà le nuove licenze World Tour), hanno portato la formazione belga di Biniam Girmay a esser sorpassata sia dall’XDS Astana (765 punti al Tour) che dalla PicNic PostNL scendendo così in diciottesima posizione, l’ultima utile per confermarsi nella massima categoria per i prossimi tre anni.

Dietro di essa, tuttavia, la prima inseguitrice, ovvero la Cofidis, ha aumentato il distacco dalla 18ᵃ posizione passando dai soli 386 punti di ritardo prima del via da Lille ai 1471 dopo la conclusione di Parigi e dunque, visto il trend, non dovrebbe costituire un pericolo. Allo stesso modo, non dovrebbe avere margine sufficiente per assaltare il diciottesimo posto la Uno-X Mobility che, con un grande Tour de France (vittoria di tappa di Abrahamsen, 6° posto in classifica generale di Tobias Johannessen per 1325 punti totali) ha sì ridotto il margine nei confronti della squadra francese a soli 328 punti (erano 1364 prima del Tour) ma, a differenza sia della rivale transalpina che dell’Intermarchè, non potrà contare (in quanto non invitata) sulla partecipazione a un’altra corsa a tappe con in palio punti pesanti come la Vuelta Espana.

La formazione norvegese ha, in ogni caso, confermato di essere saldamente la miglior ProTeam nel ranking annuale, graduatoria questa dove il dato più significativo post Tour è l’avvicinamento della TotalEnergies (565 punti al Tour) a una Q36.5 distante ora solo 389 punti. Questo movimento è di particolare interesse perché, con il cambiamento delle regole UCI in merito agli inviti alle corse a tappe World Tour che il prossimo anno saranno automatici per le tre migliori ProTeam del 2025, se diamo per assodate le promozioni al piano di sopra di Lotto e Israel, al momento le tre che godrebbero di questo privilegio sarebbero Uno-X, Tudor e, appunto, Q36.5 che dunque, sfruttando la propria presenza alla Vuelta in partenza il prossimo agosto, avrà il compito di respingere l’ambizioso ritorno della truppa di Jean-René Bernaudeau.

(Photo credit: A.S.O.)