
Tour de France, 14a tappa: capolavoro di Arensman
Per Thymen Arensman è l’impresa più bella della sua carriera. Senza alcun timore e con un coraggio d’altri tempi l’olandese conquista in solitaria la 14° tappa del Tour de France, la Pau-Luchon/Superbagneres di 182,6 chilometri. Si chiude sotto il segno del corridore della Ineos il trittico pirenaico della Grande Boucle. Lo fa staccando tutti gli avversari sul Col du Peyresourde, quando mancavano 36 chilometri al traguardo, resistendo al ritorno del gruppo sull’ascesa finale di Luchon-Superbagneres.
L’impresa
All’arrivo Arensman è talmente incredulo per l’impresa compiuta da mettersi le mani sul casco: «Volevo godermi questa esperienza al primo Tour, ero impaziente fin dalla prima settimana, sapevo che dovevo attendere fino alle montagne per poter fare qualcosa. Già il secondo posto al Le Mont-Dore Puy de Sancy è stata una grande sensazione. Ma questa è incredibile per il modo in cui è maturata la vittoria e per come sono riuscito riuscire ad entrare in quel gruppo fatto di corridori molto forti. Poi Carlos Rodriguez, molto bravo, ha lavorato bene per me. Ho avuto gambe eccezionali, questa è la condizione più forte della mia vita. Chiaro che non faccio classifica, sapevo di avere un vantaggio, ma pensavo che due minuti e mezzo non fossero abbastanza con i mostri che avevo dietro. Non posso crederci di aver finito così questa giornata anche perché stavo cedendo nella seconda parte della salita finale», le sue parole.
Il duello
Sulla salita finale ha cercato di reagire Jonas Vingegaard, poi battuto da Tadej Pogacar, uno che quando c’è da rispondere presente non si tira di certo indietro. Quarto, alle spalle del danese, è arrivato Felix Gall, mentre Florian Lipowitz, con un bel quinto posto, ha dimostrato a tutti di che pasta è fatto. Nella classifica generale il tedesco è ora terzo a 7’53” dal campione sloveno. C’è da segnalare, però, il ritiro di Remco Evenepoel. Il belga, che già negli ultimi giorni non era apparso proprio brillantissimo, alza bandiera bianca a 100 chilometri dall’arrivo, dopo essersi staccato sulle prime rampe del Col du Tourmalet.
La corsa
I primi 70 chilometri sono in pianura e a provare la prima fuga è Jonathan Milan, richiamato dalla Lidl Trek dopo il suo tentativo. Nel frattempo, prima di Evenepoel, si ritira anche Steff Cras (in lacrime), mentre Mattias Skjelmose cade, si rialza, riparte, ma si ferma anche lui. Al traguardo volante di Esquieze-Sere Milan transita per primo, battendo Mathieu van der Poel e Biniam Girmay e consolidando così la sua maglia verde. Ma quando si fa sul serio, iniziano le difficoltà. Lenny Martinez prova a scappare ma a -58 si fa riprendere da Sepp Kuss e Paret-Peintre. Il gruppo si ricompatta, ma a rompere gli indugi è Arensman. L’olandese saluta tutti e se ne va da solo vincendo una tappa incredibile. Come sempre, è avvincente il duello tra Pogacar e Vingegaard, con il danese – secondo nella generale a 4’13” – ancora battuto.
(Photo credits: https://www.letour.fr/en/)