
Van Aert vince sugli Champs-Élysées! Pogacar battuto ma conquista il Tour per la quarta volta in carriera
Finale spettacolare del 112° Tour de France. L’”atipica” ultima tappa in una Parigi bagnata regala emozioni: a vincere è Wout Van Aert al termine di una tappa vissuta come una vera e propria classica. Il belga riesce in ciò che nessuno è riuscito a fare in tutto il Tour, ossia staccare Tadej Pogacar in salita. Lo sloveno ha provato fino all'ultimo anche la vittoria in giallo a Parigi che manca da più di quarant'anni, ma oggi è stato più forte il corridore della Visma Lease a Bike. Italia protagonista con il secondo posto di Davide Ballerini, il sesto di Trentin e l'ufficializzazione della maglia verde di Jonathan Milan, premiato sui Campi Elisi.
Confermate tutte le classifiche: a Tadej Pogacar la conquista del quarto Tour de France e della maglia a pois davanti al rivale di sempre Jonas Vingegaard, a Florian Lipowitz il terzo gradino del podio e la maglia bianca, a Jonathan Milan la classifica a punti.
Foto di rito e Healy supercombattivo
La “passerella meno passerella” nel 50° anniversario del classico arrivo sugli Champs-Élysées. Dopo l’anno di “pausa” per l’organizzazione dei Giochi, Parigi torna a essere grande arrivo del Tour in una veste tutta nuova, sperimentata proprio nella prova olimpica vinta da Remco Evenepoel. Con partenza da Mantes-la-Ville, 132 km di cui 61 di trasferimento utili per le classiche foto di rito, ma una volta entrati nella capitale, è corsa vera. Prima il giro classico da 6,8 km da fare tre volte, poi quello più lungo da ripetere altrettante volte, con la salita di 1.1 km al 5.9% verso la Côte de la Butte Montmartre (ultimo scollinamento a 6 km dall’arrivo) che apre a molti corridori la possibilità di vincere una tappa prestigiosa.
Tra le varie foto di gruppo in avvicinamento agli Champs-Élysées anche la passerella per Ben Healy, premiato come supercombattivo di questo Tour, mentre la pioggia attesa sulla capitale fa propendere la giuria per l’allargamento della neutralizzazione al quarto passaggio sulla linea d’arrivo, ai -50 km.
Spettacolo a Montmartre
Come da tradizione, al primo passaggio sui Campi Elisi (-70) fatto con in testa la UAE Emirates della maglia gialla, inizia la gara vera. Sono EF e Uno-X su tutti a dare battaglia ma la corsa rimane bloccata fino al passaggio allo sprint intermedio vinto ancora una volta (l’ottava in 21 tappe) dalla maglia verde di Jonathan Milan, la nota positiva del ciclismo italiano, il terzo a conquistare la classifica a punti dopo Franco Bitossi (1968) e Alessandro Petacchi (2010). Ci provano Quinn Simmons (che ha conquistato l’inedito premio di Super Gregario della corsa) e la maglia bianca Florian Lipowitz, ripresi all’inizio del primo dei tre giri lunghi.
È la Tudor di Julian Alaphilippe a fare corsa dura: il bicampione del mondo prova l’affondo già dalla prima scalata di Montmartre con De Lie, Van Aert e Pogacar subito sulla sua ruota. È selezione vera, con solo una ventina di corridori rimasti nel gruppo principale a due tornate dal termine (-33) quando arriva il diluvio. Sulla seconda salita è la maglia gialla a fare il ritmo e al suono della campana (-17) rimangono in sei: Pogacar, Mohoric, i Visma Van Arte e Jorgenson e i due italiani Ballerini e Trentin.
Nelle schermaglie prima dell'ultima ascesa la Visma cerca di sfruttare la superiorità numerica con Jorgenson che fa lavorare Pogacar in copertura e probabilmente fa la differenza. Sull'ultimo Montmartre lo sloveno mette tutti in fila ma il contrattacco di Van Aert è micidiale e toglie di ruota anche la maglia gialla. Scollina ai -6 con 6/7" di vantaggio che aumentano in una discesa bagnata affrontata a tutta. Pogacar desiste e il belga arriva in solitaria: seconda vittoria sugli Champs-Élysées 4 anni dopo e decima tappa vinta alla Grand Boucle. Un grande Davide Ballerini è secondo sul traguardo, davanti a Mohoric e Pogacar, che può ufficialmente festeggiare il suo quarto Tour de France.
(Photo credits: A.S.O./Charly Lopez)