


Bike Tour Roma-Orte
Regione
Provincia
Bici ideale
di Enrico Salvi
Dai monumenti più conosciuti al mondo alla natura più incontaminata, per un viaggio che sembra tornare indietro nel tempo. E un fiume come filo conduttore. Da Roma a Orte è il Tevere che accompagna le pedalate. Dalla Città Eterna, negli ultimi anni sede abituale dell’arrivo del Giro d'Italia, ovunque si respiri storia a prescindere dal punto di partenza. Che sia dal Colosseo, dal Vaticano o dal Circo Massimo, teatro dello storico Gran Premio Liberazione.
Il via dall'Isola Tiberina
In questo viaggio ‘a ritroso’ il punto di partenza ideale è proprio l’Isola Tiberina, perfetta per prendere la ciclabile a pochi metri dal fiume, ribassata rispetto alla sede stradale, che offre una visuale alternativa di Castel Sant’Angelo, Ponte della Musica e Ponte Milvio. Proprio qui si risale a livello strada e sempre con il Tevere alla propria destra si imbocca la ciclabile Castel Giubileo-Labaro: 15 chilometri riservati alle biciclette, una lingua rossa molto assolata che segue le anse del fiume. Qui si comincia realmente ad abbandonare la città, che lascia spazio al verde, ai campi e ai pascoli nutriti dalle acque. Non è un caso che la Roma-Orte sia una traccia fondamentale della Via Dell’Acqua, progetto di collegamento slow di 250 chilometri tra due templi della cristianità come Assisi e la capitale.
Il sito di Lucus Feroniae
Arrivati a Labaro, superati fiume e Raccordo, termina la ciclabile e si percorre la Via Tiberina per una ventina di chilometri su strada poco trafficata. L’arrivo a Fiano Romano è anticipato dal Lucus Feroniae, un sito archeologico di un’area che nel III secolo a.C. era dedicata alla dea sabina Feronia. Usciti dal paese, si torna immersi nella natura e nelle strade bianche e nella Riserva Naturalistica Nazzano Tevere-Farfa, il cui sbarramento del fiume, ha creato un’oasi naturalistica ricca di flora e fauna acquatica. Da questo punto in poi, sono molto più frequenti le strade bianche, che costeggiano il Tevere, rispetto all’asfalto, su entrambe le sponde. Come a Ponzano, quando due anse del fiume si sfiorano per una visuale unica.
Verso il Tevere
Continuando a risalire, parallelamente a fiume, ferrovia e autostrada in lontananza, non ci sono grossi ostacoli. Da Borghetto, col Tevere sulla sinistra, una decina di chilometri sulla Flaminia, più trafficata, prima di tornare su strade bianche e indietro nel tempo. Al confine tra Lazio e Umbria, le rovine dell’antica città di età romana di Ocriculum. Un ultimo salto di 2.500 anni prima di arrivare a Orte, ultima stazione di un percorso di 90 chilometri che segue il Tevere. Un tratto che è solo la parte finale del progetto Regina Ciclarum, oltre 400 chilometri di ciclabile che risale tutto il Tevere fino alla sua sorgente, il Monte Fumaiolo in Emilia-Romagna. Una strada a portata di tutti e per ogni lunghezza, con oltre 10 stazioni ferroviarie sul percorso per tornare indietro quando si vuole.