Bike Tour Sicily Divide

Intermedio
450.00 km
8.500 mt
Sicilia

Regione

di Ilaria Fiorillo

Se c'è una cosa del viaggiare in bici che preferisco su tutte, è la capacità della bicicletta di portarmi in luoghi sconosciuti, su sentieri poco battuti, lontani dalle rotte del turismo di massa. Il cicloturismo permette di visitare luoghi inesplorati, entrare in contatto con culture e tradizioni, conoscere persone e vivere i territori, non soltanto attraversarli.

Diceva Hemingway: "È andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese" ed è proprio con questo spirito che ho percorso i 450 km del Sicily Divide, l'itinerario che attraversa l'entroterra siciliano da Palermo a Catania.

Sicily Divide: la ciclovia più bella d'Italia?

Difficile dirlo con certezza, ma sicuramente è tra le mete preferite dai cicloturisti stranieri, tanto che The New York Times ha inserito Sicily Divide tra le 52 destinazioni in cui viaggiare nel 2025. Un riconoscimento che premia la bellezza di questo percorso e la sua capacità di far scoprire una Sicilia autentica e poco conosciuta.

Un progetto visionario

Sicily DivideLa storia dietro questa ciclovia merita di essere raccontata, perché racchiude tutto il significato di un progetto nato con l'obiettivo ambizioso di far riscoprire le zone interne dell'isola, sostenere le comunità locali e promuovere l'accoglienza dei cicloturisti in luoghi che sono vere e proprie gemme ancora poco conosciute.
Giovanni Guarnieri, siciliano con una laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici e un grande amore per la sua terra, ha intuito che proprio la bicicletta poteva essere il mezzo ideale per valorizzare questi territori. Ha iniziato a pedalare, esplorando metodicamente sentieri, strade secondarie, vecchie provinciali e itinerari ciclabili esistenti per creare un sistema coerente: un itinerario che conduce i cicloturisti alla scoperta di un territorio variegato e unico, così come le persone che lo abitano.

Una comunità che accoglie

Le comunità locali hanno risposto con entusiasmo sin dall'inizio. Come racconta Giovanni, hanno compreso immediatamente le potenzialità del progetto quando hanno visto i primi cicloturisti arrivare nei loro paesi in cerca di ospitalità e buon cibo perché si sa, si viaggia anche per mangiare, e la Sicilia ha moltissimo da offrire in termini di enogastronomia.
Con il passare dei mesi, i primi B&B hanno iniziato a ricevere prenotazioni regolari, e molti residenti, per rispondere alla crescente domanda, hanno trasformato appartamenti e stanze in strutture ricettive. Durante il mio viaggio, sono stata ospite della Signora Petra di Gibellina, che ha convertito il piano superiore della sua abitazione in una casa vacanze dove accoglie ciclisti da tutto il mondo – uno dei ricordi più cari della mia esperienza.
Indimenticabile anche la notte trascorsa in una scuola a Montedoro, al termine della quarta tappa. In questo comune di appena mille abitanti, la scuola elementare è stata trasformata in ostello per pellegrini e cicloviaggiatori. Si dorme nelle aule riconvertite in semplici e confortevoli stanze, al mattino si attraversano i corridoi scolastici e si fa colazione nell'atrio, un'esperienza davvero unica.

Il Dividers Pass: un passaporto per i cicloturisti

Incontrare persone e socializzare lungo il Sicily Divide è sorprendentemente facile. I cicloturisti suscitano una curiosità genuina negli abitanti: vi capiterà sicuramente di rispondere alle domande degli anziani radunati in piazza o a quelle dei bambini che giocano per strada.
Questo scambio culturale è facilitato anche dal Dividers Pass, una sorta di passaporto del cicloturista sul quale raccogliere i timbri nei checkpoint lungo l'itinerario. Il pass permette inoltre di usufruire di prezzi speciali negli hotel convenzionati e di ottenere l'attestato di percorrenza come ricordo indelebile della Sicilia esplorata in gravel. I checkpoint sono piccoli bar, strutture ricettive, negozi di biciclette – luoghi perfetti per fermarsi, riposare e scambiare quattro chiacchiere.

L'itinerario del Sicily Divide: da mare a mare

L'itinerario, come suggerisce il nome, attraversa la Sicilia da Ovest ad Est, iniziando e terminando al mare. Il percorso originale parte da Trapani, la città dei due mari, ma per chi atterra o approda a Palermo esiste una variante specifica. Da qualche anno è disponibile anche un'opzione per chi preferisce percorrere l'itinerario in bici da corsa, evitando i tratti sterrati senza rinunciare agli incontri e ai panorami mozzafiato che caratterizzano il viaggio.

NB: Il percorso non si svolge su piste ciclabili in senso stretto ma sfrutta strade secondarie, provinciali poco trafficate, sentieri e tratturi di campagna.

Le tappe del Sicily Divide

450km 8.500M D+  7 Tappe

La traccia può essere divisa in 7 tappe da circa 60-70 km, a seconda della preparazione fisica e del tempo a disposizione. Un consiglio spassionato: dedicate a questo viaggio diversi giorni, senza fretta di raggiungere la destinazione. Godetevi ogni salita e ogni discesa, programmate numerose soste, scattate fotografie e lasciate che gli abitanti vi raccontino la storia del territorio. Gustate il buon cibo e riempitevi gli occhi di meraviglia.
Ciò che rende veramente unico questo itinerario è la straordinaria varietà dei paesaggi attraversati: si parte dalle spettacolari Saline di Trapani per poi pedalare  sulle cime dei Monti Sicani, tra boschi che ricordano gli altopiani svizzeri, e ritrovarsi, poche centinaia di chilometri più avanti, nel deserto dei calanchi, in un paesaggio quasi lunare.

Ecco alcune delle località attraversate:

  • Le Saline di Trapani
  • Gibellina e la Valle del Belice con il celebre Cretto di Burri
  • I Monti Sicani: Qui si pedala nell'Appennino Siciliano, tra rigogliosi boschi verdeggianti, merita una sosta il Teatro Andromeda
  • La salita ad Enna: capoluogo più alto d’Italia
  • Il deserto dei calanchi con le sue iconiche formazioni che ricordano paesaggi lunari
  • Arrivo all'Etna e Catania: Il maestoso vulcano domina la parte finale del percorso prima di raggiungere nuovamente il mare, qui la terra è nera e fertile

Un viaggio nel gusto: la gastronomia del Sicily Divide

Arancini o Arancine?

Lungo l'itinerario avrete modo di chiamarli in entrambi i modi: arancina alla partenza da Palermo e arancino all'arrivo a Catania. Il Sicily Divide è anche un viaggio nelle tradizioni enogastronomiche che hanno reso celebre la Sicilia in tutto il mondo.

Tra le specialità da non perdere lungo il percorso ci sono:

  • Le Busiate al Pesto Trapanese
  • Le Cassatelle di Agira
  • Il torrone di Caltanissetta
  • Le Minni di Virgini di Sambuca
  • I cannoli di ricotta, immancabili in tutta l'isola

Informazioni pratiche per affrontare il Sicily Divide

Quando partire

La primavera (aprile-maggio) e l'autunno (settembre-ottobre) sono i periodi migliori per pedalare in Sicilia, evitando il caldo intenso dell'estate siciliana.

Che bici utilizzare

Il percorso è ideale per gravel bike o mountain bike, ma esiste anche una variante per bici da corsa che evita i tratti sterrati.

Difficoltà

Percorso di media difficoltà con dislivelli significativi (circa 8.500 metri totali). Richiede una buona preparazione fisica ma è assolutamente accessibile a cicloturisti con esperienza e può essere affrontato anche con ebike.
L'itinerario non è segnalato ma le tracce aggiornate sono disponibili gratuitamente sul sito sicilydivide.it. Chi preferisce le guide cartacee potrà acquistare la guida "Sicily Divide in bicicletta" edita da Terre di Mezzo Editore, con mappe, altimetrie e tutte le informazioni necessarie per percorrere l'itinerario.

Pedalare in Sicilia: come prepararsi

Il Sicily Divide è un viaggio che può essere affrontato in autonomia, in modalità self supported, o in alternativa affidarsi a tour operator locali. È possibile portare la propria bicicletta (trasportandola in treno, nave o aereo) ma anche noleggiare una gravel, una mountain bike o una trekking bike direttamente in Sicilia con tutti gli accessori necessari; le informazioni complete sono disponibili sul sito ufficiale nella sezione noleggio.
Poiché l'itinerario attraversa zone rurali spesso lontane da centri abitati, è essenziale portare sempre con sé un kit di riparazione in caso di forature. Sul sito e sul Dividers Pass sono comunque indicate tutte le officine meccaniche disponibili lungo il percorso.

(Photo credits: Ilaria Fiorillo e Gianluca Ricceri)
 

Proposto da redazione