Campo Imperatore
asfaltati
di Alessandro Ricci
Una partenza in salita, poi la discesa e l’altopiano di Campo Imperatore. La vetta del Corno Grande riflessa in un laghetto, i ruderi di una grangia a più di 1600 metri di altezza e un luogo mitico per gli amanti dei film di Terence Hill (e non solo). I borghi di Castel del Monte e Calascio, la Rocca sopra. Un giro su asfalto e passaggi divertenti su strada bianca e sterrato (anche in base alle condizioni atmosferiche e del terreno).
Il punto di partenza è lungo la statale che guarda Santo Stefano di Sessanio, all’altezza di una fontanella che torna sempre comoda. Qui si mescolano tante storie, a partire dall'antico toponimo: Sextantio, a indicare la distanza di sei miglia romane da questo luogo a quello che era l’insediamento più importantesull’altopiano aquilano (Piano di Marco). Il profilo è caratterizzato dalla Torre - detta Medicea - a testimonianza della presenza della Casata de’ Medici, che esportò in tutta Europa la lana che qui veniva prodotta.
Punto panoramico
Torre di Santo Stefano di Sessanio
Le miglia, o meglio i chilometri da fare per affacciarsi da qui alla Piana di Campo Imperatore, sono 13: si parte dai 1240 metri, si toccano i 1600 per assestarsi sui 1500 e poi salire ancora. Il tutto su strade di montagna con intorno greggi di pecore, mucche e cavalli in libertà. Per non dire delle coltivazioni eroiche, ottenute conquistando la terra togliendo le pietre una ad una, come testimoniano i cumuli di sassi, evidenti lungo tutto il percorso. Da provare le lenticchie.
Torre di Santo Stefano di Sessanio
Le miglia, o meglio i chilometri da fare per affacciarsi da qui alla Piana di Campo Imperatore, sono 13: si parte dai 1240 metri, si toccano i 1600 per assestarsi sui 1500 e poi salire ancora. Il tutto su strade di montagna con intorno greggi di pecore, mucche e cavalli in libertà. Per non dire delle coltivazioni eroiche, ottenute conquistando la terra togliendo le pietre una ad una, come testimoniano i cumuli di sassi, evidenti lungo tutto il percorso. Da provare le lenticchie.
Punto panoramico
Campo Imperatore
«Campo Imperatore potrebbe benissimo essere Tibet. Somiglia alla pianura di Phari-Dzong, sulla strada tra l'India e Lhasa» nelle parole del naturalista Fosco Maraini quando visitò Campo Imperatore alla fine degli anni Trenta del Novecento. Lungo la strada, prima di arrivare all’altopiano, come riferimento per sosta e ristoro c’è il Rifugio Racollo https://www.facebook.com/rifugioracollo (al Km 12 dalla partenza).
Campo Imperatore
«Campo Imperatore potrebbe benissimo essere Tibet. Somiglia alla pianura di Phari-Dzong, sulla strada tra l'India e Lhasa» nelle parole del naturalista Fosco Maraini quando visitò Campo Imperatore alla fine degli anni Trenta del Novecento. Lungo la strada, prima di arrivare all’altopiano, come riferimento per sosta e ristoro c’è il Rifugio Racollo https://www.facebook.com/rifugioracollo (al Km 12 dalla partenza).
Punto panoramico
Rifugio Racollo
Dopo il saliscendi, sull’altopiano, si va a sinistra in direzione del Lago montano di Pietranzoni (1660 metri sul livello del mare, al Km 19): nelle belle giornate nell’acqua si riflette il profilo del Gran Sasso d'Italia. Si raggiunge con un breve tratto sterrato. Tornado lungo la stessa strada, al Km 23,9 c’è unosterrato che in pochi colpi di pedale porta verso i ruderi Ruderi della Grangia Cistercense di Santa Maria del Monte.
Rifugio Racollo
Dopo il saliscendi, sull’altopiano, si va a sinistra in direzione del Lago montano di Pietranzoni (1660 metri sul livello del mare, al Km 19): nelle belle giornate nell’acqua si riflette il profilo del Gran Sasso d'Italia. Si raggiunge con un breve tratto sterrato. Tornado lungo la stessa strada, al Km 23,9 c’è unosterrato che in pochi colpi di pedale porta verso i ruderi Ruderi della Grangia Cistercense di Santa Maria del Monte.
Punto panoramico
Laghetto Pietranzoni
Ora, Campo Imperatore è un set cinematografico naturale e qui sono stati girati spot e film celebri, ma uno in particolare - con la mitica scena della padella di fagioli - è diventano luogo di culto: quindi, Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità. Intorno al Km 29 di questo giro, c’è l'ingresso all’area nella quale è stata girata la scena e ci si può divertire a pedalare su un bel tratto di strada bianca.
Laghetto Pietranzoni
Ora, Campo Imperatore è un set cinematografico naturale e qui sono stati girati spot e film celebri, ma uno in particolare - con la mitica scena della padella di fagioli - è diventano luogo di culto: quindi, Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità. Intorno al Km 29 di questo giro, c’è l'ingresso all’area nella quale è stata girata la scena e ci si può divertire a pedalare su un bel tratto di strada bianca.
Set cinematografico
Area del film Continuavano a chiamarlo Trinità
Tornati su asfalto si passa per un noto Punto Ristoro riconoscibile dalle decine - se non centinaia - di persone in fila per dedicarsi alla preparazione degli arrosticini en plein air. Curiosità: la struttura è stata set cinematografico di Autostop rosso sangue, un thriller del 1977 con musiche di Ennio Morricone. Da qui è un po’ tutto salita e discesa in direzione di Castel del Monte: il “Castellum de Montis” mantiene la sua impostazione urbanistica medievale. qui sono celebri i formaggi Canestrato (Presidio Slow Food) e Marcetto.
Area del film Continuavano a chiamarlo Trinità
Tornati su asfalto si passa per un noto Punto Ristoro riconoscibile dalle decine - se non centinaia - di persone in fila per dedicarsi alla preparazione degli arrosticini en plein air. Curiosità: la struttura è stata set cinematografico di Autostop rosso sangue, un thriller del 1977 con musiche di Ennio Morricone. Da qui è un po’ tutto salita e discesa in direzione di Castel del Monte: il “Castellum de Montis” mantiene la sua impostazione urbanistica medievale. qui sono celebri i formaggi Canestrato (Presidio Slow Food) e Marcetto.
Punto panoramico
Castel del Monte
Da qui è tutta discesa e poi di nuovo tratti in salita (si toccano pendenze importanti in entrambe le occasioni) per raggiungere Calascio (al Km 52): il borgo è “guardato a vista” dal castello della Rocca, inserito fra i dieci più belli al mondo dal National Geographic. Per raggiungere il castello: a piedi, lungo via della Torre (prima dell’accesso al borgo di Calascio) con una camminata di circa 15 minuti; in bici, da Calascio prendendo come punto di partenza la stazione dei carabinieri all’ingresso del paese, si sale (molto) lungo la Stradacomunale fino a via della Torre e da qui si può proseguire anche in bici, considerando però che nel passaggio nel borgo si incontrano diversi gradini e poi inizia uno sterrato fino ai piedi del Castello (3,85 km con + 220 m per un tempo di percorrenza di circa 30 minuti con bici muscolare). A Calascio c’è il punto noleggio E-MTB: Società Cooperativa Calascio, Tel. 3515512131 https://www.facebook.com/profile.php?id=100063499363837
Castel del Monte
Da qui è tutta discesa e poi di nuovo tratti in salita (si toccano pendenze importanti in entrambe le occasioni) per raggiungere Calascio (al Km 52): il borgo è “guardato a vista” dal castello della Rocca, inserito fra i dieci più belli al mondo dal National Geographic. Per raggiungere il castello: a piedi, lungo via della Torre (prima dell’accesso al borgo di Calascio) con una camminata di circa 15 minuti; in bici, da Calascio prendendo come punto di partenza la stazione dei carabinieri all’ingresso del paese, si sale (molto) lungo la Stradacomunale fino a via della Torre e da qui si può proseguire anche in bici, considerando però che nel passaggio nel borgo si incontrano diversi gradini e poi inizia uno sterrato fino ai piedi del Castello (3,85 km con + 220 m per un tempo di percorrenza di circa 30 minuti con bici muscolare). A Calascio c’è il punto noleggio E-MTB: Società Cooperativa Calascio, Tel. 3515512131 https://www.facebook.com/profile.php?id=100063499363837