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Redazione

Freccia del Brabante, vince Gilbert, settimo Davide Rebellin

La Freccia del Brabante va al belga Philippe Gilbert, che ha battuto tutti in una grande volata vinta al foto finish! Primo degli italiani è Davide Rebellin che ha chiuso al settimo posto. Ecco il curriculum di Gilbert…
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Philippe Gilbert (Verviers, 5 luglio 1982) è un ciclista su strada belga che corre per il BMC Racing Team.
Vallone, è uno specialista delle classiche: ha vinto una Liegi-Bastogne-Liegi, due Giri di Lombardia, una Freccia Vallone, due Parigi-Tours, due Amstel Gold Race, una Clásica San Sebastián, una tappa al Giro d’Italia, una al Tour de France e cinque alla Vuelta a España. Nel 2012 è diventato campione del mondo in linea a Valkenburg.
Discendente da una famiglia di ciclisti, inizia a gareggiare appena adolescente ottenendo buoni risultati nei circuiti provinciali delle Ardenne. Notato giovanissimo da Dirk De Wolf,[senza fonte] direttore sportivo già attivo come ciclista tra gli anni ottanta e novanta, Gilbert lascia gli studi in agraria per dedicarsi esclusivamente alla bicicletta e alle corse.
Passa professionista nel 2003 con la Française des Jeux (all’epoca Fdjeux.com): la prima vittoria nella massima categoria giunge nel gennaio 2004, in una tappa del Tour Down Under in Australia. Nel 2005 fa suoi il Trophée des Grimpeurs e tappe al Giro del Mediterraneo e alla Quattro Giorni di Dunkerque, mentre nel 2006, oltre ad una frazione al Giro del Delfinato, conquista l’Omloop Het Volk, importante classica delle Fiandre Orientali, e il Grand Prix de Fourmies nel dipartimento Nord francese. Il suo 2007 è invece meno brillante: dopo essersi operato in gennaio per l’asportazione di un melanoma, nel corso della stagione non va infatti oltre qualche piazzamento e una vittoria di tappa al Giro del Limosino.
2008-2009: le due Parigi-Tours e il Giro di Lombardia
[2;50] Gilbert sul palco premiazione al termine della Napoli-Anagni del Giro 2009.
Apre quindi il 2008 con quattro successi in due mesi (Trofeo Mallorca, Trofeo Soller, Omloop Het Volk e Le Samyn) e con il terzo posto alla Milano-Sanremo. In giugno, poi, dopo l’incontro con il team manager della Silence-Lotto Marc Sergeant e la firma di una dichiarazione d’intenti, viene ufficializzato il suo passaggio alla squadra belga a partire dalla stagione 2009.[4] In ottobre ottiene la sua prima vittoria di grande prestigio, aggiudicandosi l’ultracentenaria Parigi-Tours: nell’occasione prevale in volata sui tre battistrada che aveva ripreso tutto solo ai meno 4 dal traguardo.
Alle “classiche di primavera” del 2009 si mette ottimamente in mostra (terzo al Giro delle Fiandre, quarto all’Amstel Gold Race e alla Liegi-Bastogne-Liegi) prima dell’importante successo in solitaria al Giro d’Italia, quando conquista la ventesima tappa da Napoli ad Anagni. Un mese dopo primeggia nella penultima tappa dello Ster Elektrotoer, vincendo anche la classifica generale della corsa a tappe olandese. In settembre partecipa alla prova in linea dei campionati del mondo di Mendrisio concludendola in sesta posizione.
Altre vittorie arrivano in ottobre alla Coppa Sabatini e soprattutto alla Parigi-Tours: qui, bissando il successo dell’anno precedente, regola in volata sulla storica Avenue de Grammont il compagno di fuga Tom Boonen, riscattando così il secondo posto al campionato belga ottenuto proprio alle spalle del fiammingo. Nella settimana seguente fa sue anche Gran Piemonte e Giro di Lombardia, riuscendo nell’impresa di vincere quattro corse su quattro in dieci giorni. Poche ore dopo l’ultimo trionfo gli viene conferito il Trofeo Flandrien (assegnato dal quotidiano Het Nieuwsblad e dalla rete tv Één) come miglior ciclista belga dell’anno.
2010: l’Amstel Gold Race e il secondo Lombardia
Il 2010 di Gilbert si apre con due piazzamenti nelle classiche fiamminghe: terzo sia alla Gand-Wevelgem che al Giro delle Fiandre. Ad aprile è protagonista sulle strade dell’Amstel Gold Race, gara di apertura della cosiddetta “Settimana delle Ardenne“: rintuzza gli attacchi, insegue, scatta in prima persona e infine, sull’ascesa finale del Cauberg, stacca tutti gli avversari a 350 metri dall’arrivo riconsegnando al Belgio la vittoria in terra olandese sedici anni dopo Johan Museeuw. Solo alcuni giorni dopo è sesto alla Freccia Vallone e terzo alla Liegi-Bastogne-Liegi.
In settembre partecipa alla Vuelta a España 2010 ottenendo due successi di tappa: nella terza con arrivo a Málaga, conquistando anche la maglia rossa di leader che manterrà per cinque giorni, e nella diciannovesima vincendo su Tyler Farrar a Toledo. Si presente in gran forma per la prova iridata di Geelong: sulla penultima salita dell’ultimo giro scatta facendo il vuoto dietro di sé, arrivando a guadagnare 21 secondi; il vento, contrario negli ultimi 5 km, fa naufragare la sua azione solitaria ai 2 km dal traguardo: chiuderà ultimo nel gruppo di testa (vittoria allo sprint di Hushovd).
 
Incoraggiamenti a Gilbert (Phil) sulla Côte de La Redoute (Liegi-Bastogne-Liegi) presso Remouchamps.
Il 14 ottobre, a Cherasco, fa sua per il secondo anno consecutivo la Gran Piemonte con un’azione sull’ultima salita a meno 800 metri; due giorni dopo fa il bis anche nel Giro di Lombardia aggiudicandosi la 104ª edizione della “Classica delle foglie morte”. Nella stessa giornata, come già accaduto nel 2009, riceve il Trofeo Flandrien quale miglior ciclista belga dell’anno;[15] verrà inoltre eletto sportivo belga dell’anno. Chiude l’annata al terzo posto del Calendario Mondiale UCI (diventerà secondo dopo la squalifica di Contador, che lo precedeva).
2011: la tripletta nelle Ardenne
Inizia il 2011 con la vittoria nella prima tappa del Giro dell’Algarve e in Piazza del Campo, a Siena, nella quinta edizione della Monte Paschi Strade Bianche, precedendo Alessandro Ballan e Damiano Cunego; a seguire si aggiudica la tappa di Castelraimondo alla Tirreno-Adriatico e si classifica terzo alla Milano-Sanremo.
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Philippe Gilbert al Tour de France 2011
In aprile, dopo il nono posto al Giro delle Fiandre, vince, nell’arco di sette giorni, la Freccia del Brabante, l’Amstel Gold Race – secondo trionfo dopo quello del 2010 – e la Freccia Vallone. Domenica 24 aprile ottiene quindi il successo più prestigioso aggiudicandosi la Liegi-Bastogne-Liegi, la corsa di casa (è vallone) e da sempre suo primario obiettivo. Iscrivendo il proprio nome nell’albo d’oro della Decana consegue la quarta vittoria consecutiva su quattro gare, come già fatto in chiusura di 2009, e completa al contempo la tripletta nelle classiche delle Ardenne (in precedenza, nel 2004, vi era riuscito Davide Rebellin).
In giugno, dopo un terzo (2007) e tre secondi posti (2006, 2009, 2010), si laurea campione nazionale belga in linea. Comincia bene anche il Tour de France, vincendo la prima tappa e conquistando la prima maglia gialla della 98ª Grande Boucle. Non riesce a difendere la maglia nella cronosquadre del secondo giorno – il primato passa al norvegese Thor Hushovd – ma ottiene comunque due secondi posti nella quinta e nell’ottava tappa, e il terzo posto finale nella graduatoria a punti. Sei giorni dopo la conclusione del Tour torna al successo vincendo anche la Clásica San Sebastián. Nel mese d’agosto arrivano un successo di tappa all’Eneco Tour, concluso in seconda posizione finale, e la vittoria nel campionato belga a cronometro, bis dopo il titolo nella corsa in linea; in settembre invece si aggiudica il Grand Prix Cycliste de Québec e il Grand Prix de Wallonie. Al termine della stagione, conclusa con diciotto vittorie all’attivo, e la vittoria con ampio margina della classifica dell’UCI World Tour 2011, viene insignito del prestigioso Vélo d’Or.
2012: il passaggio alla BMC e il titolo mondiale
 
 
Gilbert mentre sferra l’attacco decisivo sul Cauberg al Mondiale su strada 2012
Per la stagione 2012 firma un contratto con la squadra statunitense BMC Racing Team, capitanata da Cadel Evans.[23] In primavera, a differenza della stagione precedente, non ottiene alcun successo: conclude sesto all’Amstel Gold Race, terzo alla Freccia Vallone e sedicesimo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Nel prosieguo di stagione partecipa quindi al Tour de France (suoi due quarti posti di tappa), alle prove in linea e a cronometro dei Giochi olimpici di Londra e ai campionati belgi a cronometro (chiude terzo). Il 26 agosto ottiene la prima vittoria stagionale, imponendosi nella nona tappa della Vuelta a España, quella con arrivo a Barcellona; si ripete nella stessa corsa dodici giorni dopo, aggiudicandosi anche la frazione con traguardo a La Lastrilla.
In settembre partecipa ai campionati del mondo a Valkenburg. Con la BMC si classifica secondo nella cronometro a squadre. Sette giorni dopo, il 23 settembre, è invece al via della prova in linea iridata; il percorso della gara si adatta alle sue caratteristiche, con l’ascesa del Cauberg prima dei due chilometri finali e del traguardo. Proprio il passaggio finale sul Cauberg è decisivo: a metà ascesa Gilbert attacca, dietro tentano l’inseguimento il russo Aleksandr Kolobnev, lo spagnolo Alejandro Valverde e il norvegese Edvald Boasson Hagen, ma invano. Gilbert trionfa in solitaria,[24] diventando così il secondo vallone della storia a laurearsi campione del mondo dopo Claude Criquielion.
Nel 2013 coglie il primo risultato di prestigio in aprile, quando arriva secondo alla Freccia del Brabante dietro al solo Peter Sagan. All’Amstel Gold Race è protagonista nel finale – cerca di raggiungere il fuggitivo Roman Kreuziger (poi vincitore) – e si piazza quinto in volata; chiude poi settimo alla Liegi-Bastogne-Liegi, e, in maggio, terzo al Giro del Belgio.
Il 5 settembre 2013 vince la dodicesima tappa della Vuelta da Maella a Tarragona, primo successo nel 2013 e con la maglia iridata da campione del mondo.
(fonte wikipedia)
 
La gara
Il circuito delle grandi classiche del nord non si ferma e mercoledì è il turno della Freccia del Brabante, corsa vinta nelle ultime tre edizioni da Gilbert, Voeckler e Sagan, non proprio dei nomi qualunque. Lo slovacco, che quest’anno non sarà al via, è appunto il campione in carica mentre l’Italia non vince questa gara da dieci anni esatti, ovvero dal 2004, quando si impose Luca Paolini.
Dal 2010 il tracciato della corsa è stato modificato, con l’arrivo che è stato spostato da Alsemberg a Overijse. Il percorso prevede 194,90km; i primi 100 sono quasi completamente pianeggianti, poi il plotone affronterà 28 côtes, 3 in meno rispetto all’edizione 2011. In particolare sarà particolarmente selettivo il circuito finale da ripetere  5 volte, lungo il quale i corridori scaleranno 4 muri: Hagaard, Hertstraat, Ijskelderlaan e Schavei, sulla cui sommità è posto il traguardo.