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Redazione

Come comportarsi in gara? 5 consigli per rendere al meglio

Dopo tanti allenamenti e sacrifici fatti durante il periodo della preparazione invernale, finalmente è arrivato il momento di “provarsi” in gara. La corsa può essere vista sotto molteplici punti di vista, ma in questo articolo porremo l’accento su due aspetti particolari, che a mio avviso, vengono generalmente poco trattati: l’aspetto emozionale e la gestione della gara.

Spesso e volentieri il primo influenza l’altro, finendo per condizionare la prestazione dell’atleta. Succede tra i professionisti, figuriamoci tra i meno esperti. C'è chi comincia a consumarsi mentalmente già una settimana prima dell'evento caricandosi troppo di aspettative, paure, dubbi arrivando così al giorno della gara già vuoto (ricordatevi che anche il dispendio di energie mentali e/o nervose contribuisce al consumo di quelle fisiche); all'opposto ci sono persone talmente tranquille e serene che sarebbero capaci di dormire fino a cinque minuti prima del via.

Ma come fanno? Sarà anche banale dirlo, ma principalmente è un fattore caratteriale.

Naturalmente con il passare delle gare, così come per tutte le cose, si accumula esperienza, si impara a gestire le situazioni, anche l’organizzazione pre-gara.
Siamo arrivati al giorno della gara. Per alcuni è il debutto assoluto, l’agitazione sale, per molti altri è l’inizio dell’ennesima stagione agonistica, ma per esperienza un po’ di agitazione c’è sempre. Non ci rimane che avviarci alla linea di partenza. Parlare di tattica di corsa mi sembra fin troppo "professionale". Forse è meglio parlare di "gestione della gara".

Pronti, via! Il più classico degli errori è partire forte, lasciamolo fare a chi va veramente forte, a chi deve “fare” la gara. Questo vale soprattutto per chi è alle prime armi, quindi chi non conosce ancora bene il proprio potenziale e le reazioni del proprio fisico alle dure sollecitazioni di una competizione.
Le gare in circuito sono caratterizzate da scatti e contro scatti, con medie oltre i 40 km/h e velocità che spesso, anche se per brevi tratti, superano i 50 km/h. Dosare gli scatti e stare coperti è un imperativo!!! Il rischio di saltare e staccarsi è elevato.

Durante le prime fasi di gara rimanete pure all’interno del gruppo, non commettete nessun reato se non date qualche cambio, le velocità sono alte e stare davanti a tirare richiederebbe uno sforzo molto alto. Diciamo pure che ci sì può muovere da metà gara in poi.

I ritmi delle granfondo non sono come quelli delle gare in circuito ma sono comunque alti basta guardare le medie finali. A differenza delle gare in circuito, dove solitamente i percorsi sono piatti e hanno un chilometraggio che varia da 60 a 80 km, le mediofondo e granfondo si sviluppano su percorsi dai 100 ai 200 km con al loro interno salite spesso impegnative.
 
Se non siete scalatori e le salite non sono il vostro pane, soprattutto le prime affrontatele con calma e con un ritmo costante, non prendetele di petto anche se vi sentite bene, risparmiatevi per l’ultimo terzo di gara dove darete tutto.
In salita si formano molti gruppetti, ognuno sale in maniera regolare, quindi non faticherete a trovare quello più adatto a voi. Fare la salita in compagnia vi farà soffrire di meno (così dicono) e i km passeranno più in fretta. Condividere la fatica aiuta (come no!). Per non cadere nello sconforto non chiedete mai alle persone a bordo strada quanto manca alla fine della salita, soprattutto se siete alla canna del gas vi risponderanno: manca poco sei quasi arrivato dietro la curva, tranquilli vuol dire che mancano almeno 1 o 2 km.  

Fin qui abbiamo parlato di teoria, ma quando si è in gara vuoi per spirito di emulazione, perché devi fare bella figura con la fidanzata, la moglie o chicchessia, vuoi perché devi battere l’amico ecc. ecc. qualche scelta sconsiderata capita di farla. Bene sapete cosa vi dico: fatela!!! Vi può andare bene, come vi può andare male. Tutto serve per scoprire i vostri limiti, capire ed imparare ad agire nelle più svariate situazioni di gara, tradotto vuol dire: fare esperienza.

Alcune piccoli suggerimenti che vi permetteranno di arrivare alla gara puntuali, tranquilli e rilassati. D’accordo sono ovvietà, ma vi assicuro che vedo gente che, pur frequentando da anni i campi di gara, riesce a schierarsi sulla linea di partenza appena pochi secondi prima del via.

•    Preparate tutto l’occorrente (vestiario, integratori, ecc.) la sera prima. Se fate la borsa la mattina della gara sicuramente vi capiterà di dimenticare qualche cosa.

•    Verificate che la bicicletta sia perfettamente funzionante (non dovete intervenire la mattina della gara tranne per sistemarla, emergenze dell’ultimo secondo a parte).

•    La sveglia puntatela 15 minuti prima e non 5 minuti dopo, una volta svegli le cose bisogna farle con calma.

•    Se avete la possibilità caricate la bicicletta in macchina fin dalla sera prima insieme a una piccola cassettina con qualche attrezzo, la pompa, un paio di camere d’aria e un copertoncino di ricambio. Se avete anche una coppia di ruote in più portate anche quelle non si sa mai.

•    La colazione: non entro nel merito sul cosa bisogna mangiare altrimenti non andiamo più alla partenza, mi limito a sottolineare due cose: mangiate un po’ di quello che siete abituati a fare abitualmente, questo non vuol dire fare una colazione tripla!!!! Non fate colazioni strane se non siete abituati (come mangiare la pasta) il giorno della gara. Vi assicuro che la vostra digestione terminerà quando avrete tagliato la linea del traguardo.

Questo cosa vuol dire? Che se la maggior parte del sangue affluisce allo stomaco per digerire ciò che avete mangiato, questo non affluirà ai muscoli, quindi le vostre prestazioni non saranno ottimali.

A tutti auguro di trovare più di una giornata di gara in cui  poter dire una volta tagliato il traguardo: oggi sono andato alla grande "non sentivo la catena". Vorrà dire che avrete fatto una gara grandiosa.

Keep calm e… sempre e solo a cannone!!!
 
Gianluca Benzi - triathleta