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Un ulivo per il "giusto" Bartali
In occasione della Giornata della Memoria, il comune di Verano Brianza, cittadina a 30 chilometri da Milano, lungo la strada che porta al Ghisallo, ha deciso di rendere omaggio a Gino Bartali. La Giornata della Memoria è una ricorrenza riconosciuta dalle Nazioni Unite, celebrata anche in Italia dal 2001, volta a mantenere vivo il ricordo delle vittime del nazismo e dello sterminio degli ebrei. In ogni città d'Italia si svolgono diverse iniziative sul tema.
Gino Bartali nel 2013 è stato dichiarato 'Giusto tra le nazioni' dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto: un titolo tutt'altro che simbolico, che riconosce l'impegno e il coraggio di tutte le persone che hanno rischiato la propria vita e la propria libertà per salvare i perseguitati dal nazifascismo. Il campione toscano entrò a far parte di un'organizzazione clandestina gestita dal rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dall'arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa per portare in salvo gli ebrei locali durante il regime fascista. Come si legge sul sito del memoriale ebreo, Bartali era il corriere dell'organizzazione: "nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti sul territorio italiano".
In onore del campione toscano sono stati piantati alberi nei Giardini dei Giusti di Gerusalemme, Firenze e Padova, cui oggi si aggiunge anche questo solitario ulivo brianzolo. Un omaggio silenzioso, come era nel carattere stesso di Bartali, che su questi aspetti della sua vita ha sempre preferito mantenere una dimensione privata: "Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca", diceva Ginettaccio.
A Gino Bartali è dedicato anche un museo a pochi metri dalla sua casa natale a Ponte a Ema, dove passerà anche il prossimo Giro d'Italia. Per sostenere il Museo è ancora aperta una petizione con raccola firme diretta alla giunta di Firenze. La petizione si può firmare a questo link.
(foto dell'ulivo piantato a Verano Brianza, di Giuseppe Castelli detto Kia per pedaletricolore)
Gino Bartali nel 2013 è stato dichiarato 'Giusto tra le nazioni' dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto: un titolo tutt'altro che simbolico, che riconosce l'impegno e il coraggio di tutte le persone che hanno rischiato la propria vita e la propria libertà per salvare i perseguitati dal nazifascismo. Il campione toscano entrò a far parte di un'organizzazione clandestina gestita dal rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dall'arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa per portare in salvo gli ebrei locali durante il regime fascista. Come si legge sul sito del memoriale ebreo, Bartali era il corriere dell'organizzazione: "nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti sul territorio italiano".
In onore del campione toscano sono stati piantati alberi nei Giardini dei Giusti di Gerusalemme, Firenze e Padova, cui oggi si aggiunge anche questo solitario ulivo brianzolo. Un omaggio silenzioso, come era nel carattere stesso di Bartali, che su questi aspetti della sua vita ha sempre preferito mantenere una dimensione privata: "Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca", diceva Ginettaccio.
A Gino Bartali è dedicato anche un museo a pochi metri dalla sua casa natale a Ponte a Ema, dove passerà anche il prossimo Giro d'Italia. Per sostenere il Museo è ancora aperta una petizione con raccola firme diretta alla giunta di Firenze. La petizione si può firmare a questo link.
(foto dell'ulivo piantato a Verano Brianza, di Giuseppe Castelli detto Kia per pedaletricolore)