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Quando ciclismo e memoria si incontrano
Il ciclismo, con la sua capacità unica di attraversare fisicamente i territori, è un veicolo straordinario per riscoprire la memoria dei luoghi, e tenerla viva. Lo è nel racconto delle storie che hanno circondato il ciclismo, e lo è ancora di più nelle pedalate dei nostri giorni. Giovanni Bloisi, cicloamatore di Varano Borghi (Varese), ha creduto con tale forza in questa potenzialità che ha deciso di mettersi in sella, anno dopo anno, per viaggiare all'interno della memoria della cicatrice più dolorosa d'Europa: lo sterminio ebraico e le grandi guerre del Novecento.
La scorsa estate, Bloisi ha viaggiato per 3945 chilometri: dalla natìa Varano Borghi sino ai luoghi delle sanguinose battaglie tra Russia e Ucraina, passando per i campi di concentramento tra Berlino, Praga ed Auschwitz. Un viaggio in solitaria, armato soltanto di bicicletta, tenda, sacco a pelo, fornello e bandiera della pace, ma caratterizzato da mille incontri diversi, ognuno dei quali foriero di testimonianze note e nascoste. Questa settimana il Ciclista della Memoria si è rimesso in sella: una nuova, lunghissima, pedalata per ricordare la deportazione e la Shoah, e per diffondere la storia di Sciesopoli Ebraica. Nella vecchia colonia "Sciesopoli" di Selvino (Bergamo), tra il 1945 e il 1948, 800 bambini ebrei, orfani, reduci dai campi di concentramento, devastati nel corpo e nello spirito, furono accolti e riportati alla vita, al sorriso, allo studio. Il viaggio attraverserà molti luoghi della persecuzione e del ritorno alla vita dopo la Shoah, fino in Israele, al kibbutz Tze'elim, dove i Bambini di Selvino trovarono la loro casa, e raggiungerà lo Yad Vashem nella Giornata della Shoah, il 24 aprile 2017.
«Il comitato "Salviamo Sciesopoli" vuole rendere viva questa vecchia colonia per farne il più grande museo della memoria d'Europa - spiega Bloisi. - Tra le tante iniziative c’è questa mia idea di ripercorrere in bicicletta la strada che fecero i bambini di Selvino per andare in Palestina. Il percorso prevede di toccare tutti luoghi che riguardano la memoria fino ad arrivare a Brindisi e prendere la nave per la Grecia come fecero i bambini». Una lunga strada che non passa soltanto dai luoghi dello sterminio, ma che si intreccia anche con la storia del ciclismo. Ieri pomeriggio Giovanni Bloisi è transitato da Milano dove ha voluto rendere omaggio al luogo storico per eccellenza del ciclismo: il Velodromo Vigorelli. Grazie al supporto del Comitato Velodromo Vigorelli, che da anni si batte per convincere il il Comune di Milano a riaprire il mitico impianto (fresco di restauro) e restituirlo alla comunità ciclistica che lo reclama a gran voce. Un incontro tra due grandi storie reso possibile da un mezzo di comunicazione unico: la bicicletta.
Un incontro, quello tra ciclismo e resistenza alla dittatura fascista, che è sintetizzato con forza anche e soprattutto dalla figura di Gino Bartali, campione e "giusto tra le nazioni" che rischiò la propria vita per salvare quella di centinaia di ebrei durante la Shoah. Alla vicenda umana e sportiva di "Ginettaccio" è dedicato lo spettacolo teatrale "Gino il giusto", che l'attore televisivo Ubaldo Pantani porterà in scena a partire questa sera al Teatro Centro Lucia di Botticino Sera (Brescia). Informazioni e biglietti sono disponibili sul sito del teatro.
La scorsa estate, Bloisi ha viaggiato per 3945 chilometri: dalla natìa Varano Borghi sino ai luoghi delle sanguinose battaglie tra Russia e Ucraina, passando per i campi di concentramento tra Berlino, Praga ed Auschwitz. Un viaggio in solitaria, armato soltanto di bicicletta, tenda, sacco a pelo, fornello e bandiera della pace, ma caratterizzato da mille incontri diversi, ognuno dei quali foriero di testimonianze note e nascoste. Questa settimana il Ciclista della Memoria si è rimesso in sella: una nuova, lunghissima, pedalata per ricordare la deportazione e la Shoah, e per diffondere la storia di Sciesopoli Ebraica. Nella vecchia colonia "Sciesopoli" di Selvino (Bergamo), tra il 1945 e il 1948, 800 bambini ebrei, orfani, reduci dai campi di concentramento, devastati nel corpo e nello spirito, furono accolti e riportati alla vita, al sorriso, allo studio. Il viaggio attraverserà molti luoghi della persecuzione e del ritorno alla vita dopo la Shoah, fino in Israele, al kibbutz Tze'elim, dove i Bambini di Selvino trovarono la loro casa, e raggiungerà lo Yad Vashem nella Giornata della Shoah, il 24 aprile 2017.
«Il comitato "Salviamo Sciesopoli" vuole rendere viva questa vecchia colonia per farne il più grande museo della memoria d'Europa - spiega Bloisi. - Tra le tante iniziative c’è questa mia idea di ripercorrere in bicicletta la strada che fecero i bambini di Selvino per andare in Palestina. Il percorso prevede di toccare tutti luoghi che riguardano la memoria fino ad arrivare a Brindisi e prendere la nave per la Grecia come fecero i bambini». Una lunga strada che non passa soltanto dai luoghi dello sterminio, ma che si intreccia anche con la storia del ciclismo. Ieri pomeriggio Giovanni Bloisi è transitato da Milano dove ha voluto rendere omaggio al luogo storico per eccellenza del ciclismo: il Velodromo Vigorelli. Grazie al supporto del Comitato Velodromo Vigorelli, che da anni si batte per convincere il il Comune di Milano a riaprire il mitico impianto (fresco di restauro) e restituirlo alla comunità ciclistica che lo reclama a gran voce. Un incontro tra due grandi storie reso possibile da un mezzo di comunicazione unico: la bicicletta.
Un incontro, quello tra ciclismo e resistenza alla dittatura fascista, che è sintetizzato con forza anche e soprattutto dalla figura di Gino Bartali, campione e "giusto tra le nazioni" che rischiò la propria vita per salvare quella di centinaia di ebrei durante la Shoah. Alla vicenda umana e sportiva di "Ginettaccio" è dedicato lo spettacolo teatrale "Gino il giusto", che l'attore televisivo Ubaldo Pantani porterà in scena a partire questa sera al Teatro Centro Lucia di Botticino Sera (Brescia). Informazioni e biglietti sono disponibili sul sito del teatro.