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Redazione

Le 20 città  migliori per i ciclisti

Sin dal 2011, il celebre sito di urbanisti Copenhagenize, massimo punto di riferimento mondiale per chiunque si interessi al ciclismo urbano e alla mobilità ciclistica, stila una graduatoria delle migliori città ciclistiche al mondo. Il Copenhagenize Index è definito il più completo inventario globale delle città a misura di bici: ogni due anni la giuria di esperti valuta un gran numero di criteri attraverso un processo lungo e partecipato. Non si considerano soltanto i numeri ma anche le infrastrutture, la sicurezza, il traffico, le iniziative di formazione e comunicazione... e da quest'anno anche la logistica, con una particolare attenzione alle cargo-bike, individuate come un fondamentale fattore di cambiamento della mobilità cittadina.

Le città entrate in classifica sono 136 (nel 2011 erano solo 80) e tra loro ci sono riferimenti ben noti nel mondo ma anche alcune sorprese. La mobilità ciclistica è un tema in costante sviluppo e discussione a livello globale, e le priorità di intervento delle diverse amministrazioni sono decisive per far fare ai propri territori decisi passi avanti o indietro. Inutile specificare che ovviamente in graduatoria non compare nessuna città italiana: la cosa non stupisce, in un Paese il cui parlamento ha recentemente ritirato per l'ennesima volta la discussione sulla Legge Quadro sulla mobilità ciclistica i passi da fare sono ancora parecchi, troppi per pensare di entrare anche solo in fondo nella serie A del ciclismo urbano.

Scopriamo insieme quindi le 20 migliori città per i ciclisti al mondo secondo l'approfondita ricerca di Copenhagenize. L'approfondimento dei singoli casi, dei risultati e dei criteri secondo cui è stilata la graduatoria è su copenhagenize.eu/index/ 

20. Montreal (Canada)
La migliore città del Canada per la mobilità ciclistica, grazie alla sua rete di corsie protete che risale addirittura agli anni '80. Completano il panorama i percorsi cicloturistici.

19. Oslo (Norvegia)
Grazie a diversi nuovi progetti, la capitale norvegese è la città che ha guadagnato più posizioni quest'anno, entrando nella top20: una nuova rete di corsie e piste ciclabili, il programma di intermodalità Oslo Bysykkel e l'intenzione di chiudere definitivamente il centro alle auto dal 2019.

18. Helsinki (Finlandia)
E' dal 2011 che la capitale finlandese non entrava in classifica. Gli ultimi anni però, tra il lancio in grande stile del servizio di bike sharing e la realizzazione della Low Line sul tracciato della vecchia ferrovia, le hanno permesso di tornare a guadagnare posizioni.

17. Amburgo (Germania)
La città del più partecipato weekend di corse in Europa (l'ex Vattenfall Cyclassics, da quest'anno chiamato EuroEyes) è un luogo attento alla mobilità urbana ma altresì ideale per l'escursionismo ciclistico. Alla faccia di chi ritiene che la bicicletta sia inadatta ai paesi freddi.

16. Nantes (Francia)
La chiusura al traffico del centro cittadino e l'ampliamento delle piste ciclabili nel 2013 avevano portato la città della Loira sino al settimo posto in classifica. Da allora però gli interventi sono rallentati bruscamente, e la perdita di posizioni è conseguente.

15. Monaco (Germania)
Come fosse possibile che Monaco, con le sue oltre 60 piste ciclabili, fosse uscita di classifica nel 2015 ancora non si era capito. Il miglioramento delle strutture esistente e soprattutto la progettazione di ben 14 "superstrade ciclistiche" ha portato però all'immediata rimonta.

14. Siviglia (Spagna)
Nella scorsa edizione Siviglia entrò addirittura in top10, grazie al sua ben noto intervento sulle nuove piste ciclabili. Da allora in Andalusia si sono preoccupati perlopiù del consolidamento, e ad abbozzare nuovi progetti che probabilmente vedranno un nuovo balzo in avanti in classifica tra due anni.

13. Parigi (Francia)
Il luogo comune vuole che la mobilità ciclistica funzioni solo in città piccole ma non si adatti alle metropoli. Parigi è qui per smentirlo grazie a doppio senso ciclistico, infrastrutture, semafori intelligenti e soprattutto la ristrutturazione del lungo Senna, chiuso alle automobili e restituito alle persone.

12. Vienna (Austria)
Da sempre in classifica senza exploit clamorosi, la capitale austriaca si conferma grazie al lavoro quotidiano, alla moderazione del traffico e naturalmente agli interventi cicloturistici, con la lunghissima ciclabile che costeggia il Danubio.

11. Barcelona (Spagna)
Anche la Spagna mantiene due città in top20. Barcelona conferma la sua posizione in classifica soprattutto grazie all'efficace sistema di bike sharing e ad un aumento del 20% della rete ciclabile, ottenuto con uno stanziamento di ben 20 milioni di euro.

10. Berlino (Germania)
Prosegue la carrellata delle grandi metropoli europee. Il freddo berlinese non è un problema per i ciclisti locali, favoriti da un reticolo di piste e corsie in cui l'unica minaccia viene dai turisti... a piedi. La novità sono i numerosi esperimenti di chiusura al traffico, che se proseguiti la faranno salire ulteriormente.

09. Tokyo (Giappone)
Una metropoli ancora più vasta e una mobilità eretica ma efficace. Il 20% dei pendolari cittadini si spostano in bici da casa alle stazioni di treno e metropolitana, dove sono albergate in parcheggi all'avanguardia. Destinati a crescere in ottica... olimpica.

08. Lubiana (Slovenia)
Benchè Lubiana faccia interventi per i ciclisti da quasi 50 anni, nell'ultimo biennio la capitale slovena ha cambiato marcia promuovendo la mobilità ciclistica a obiettivo chiave delle sue politiche. Il risultato qui sono cinque posizioni guadagnate.

07. Anversa (Belgio)
Potevano mancare da questa graduatoria le Fiandre, cuore pulsante del ciclismo agonistico? Anversa ha tutti gli elementi che occorrono, dal bike sharing ai parcheggi, passando per ponti e corsie ciclabili. Tra le più serie candidate a guadagnare ulteriori posizioni in futuro.

06. Bourdeaux (Francia)
Il nuovo Plan Vélo Métropolitain punta forte sulla crescita dei ciclisti, sia da un punto di vista amministrativo che da quello economico, con ben 75 milioni di euro già stanziati. La chiusura al traffico di alcuni ponti principali sarà il primo ambizioso passo.

05. Malmö (Svezia)
Nel 2016 a Malmö è stato inaugurato un intero quartiere chiuso al traffico, con strutture e parcheggi dedicati a bici e cargo-bikes. Queste ultime sono l'obiettivo su cui punta la città per la logistica interna per continuare a crescere.

04. Strasburgo (Francia)
La città francese si conferma ai piedi del podio con i suoi 300 chilometri di corsie ciclabili e un sistema di bike sharing talmente evoluto da includere anche bici con sedili per bambini. L'obiettivo anche qui ora sono le ""superstrade ciclistiche", i cui percorsi sono già in fase avanzata di progettazione.

03. Amsterdam (Paesi Bassi)
Si conferma il podio di due anni fa ma cambiano le posizioni. La capitale olandese scende di un gradino ma resta un paradiso dei ciclisti, con tanto di sindaco della bicicletta. Infrastrutture e parcheggi sono ovunque, ma c'è una nuova emergenza rappresentata dalla crescita costante degli scooter. La sfida per Amsterdam sarà convertire pure quelli in futuri ciclisti.

02. Utrecht (Paesi Bassi)
Una delle città più piccole della lista, ma in costante progresso. Benchè parta dalla abituale organizzazione ciclistica olandese, Utrecht ha deciso di progradire ulteriormente. Il prossimo passo sarà la realizzazione del più grande parcheggio per biciclette al mondo: dal 2020 davanti alla stazione locale ci saranno 33'000 posti bici. Gli attuali 12'000 posti a quanto pare non bastano.

01. Copenhagen (Danimarca)
Salita al primo posto nel 2015, la capitale danese non ha finito certo per accontentarsi. Otto nuovi ponti per ciclisti in due anni, altri quattro in costruzione, 134 milioni di euro spesi in dieci anni per la mobilità ciclistica e un ""censimento""" che lascia sbalorditi: il 62% degli spostamenti cittadini avvengono in bicicletta, contro il 9% in automobile.