Pionieri dello sharing
Articolo pubblicato su BIKE Volume 4 edizione Spring aprile-giugno 2021
Per qualcuno lo sharing è già realtà. “I nostri sette milioni di utenti integrano quotidianamente la mobilità autostradale con quella urbana, muovendosi, tra l’altro, in bici, monopattino e scooter in condivisione”. Dal suo punto di osservazione privilegiato Pietro Cereda, chief consumer officer di Telepass, conferma la centralità della mobilità condivisa, soprattutto sulle due ruote, negli scenari che si stanno cominciando a delineare per il dopo pandemia.
L’evoluzione demografica, i cambiamenti climatici, la tendenza all’urbanizzazione con la creazione di regioni metropolitane, l’irrompere delle tecnologie. Sono fenomeni destinati a cambiare il modo di spostarsi, soprattutto in città. Dove il coronavirus ha imposto una battuta d’arresto che, però, non fermerà il cambiamento in atto nel settore dei trasporti. Secondo un’analisi del Politecnico di Milano, infatti, è proprio la shared mobility, la mobilità condivisa, il primo dei trend chiave per comprendere la direzione di sviluppo dei prossimi decenni. A cominciare dal bike sharing.
“Confermo il trend di crescita registrato dalla sharing mobility in Italia anche per il gruppo Telepass, che da tradizionale sistema di pagamento del pedaggio autostradale è ormai divenuto un vero e proprio ecosistema di servizi integrati di mobilità per la persona e il veicolo con cui essa sceglie di spostarsi”, spiega Cereda. Del resto, se anche al Nasdaq, il listino americano dei titoli tecnologici come Amazon, Apple e Google, entrano società di micromobilità come Helbiz, è perché il futuro nelle città sarà sempre più occupato dalla mobilità leggera, a partire dai veicoli in sharing fino a quelli che volano, anche se per questi ultimi, forse, bisognerà aspettare un po’ di tempo in più.
Il Far East fa da apripista e traccia la rotta da seguire, ma l’Europa, intanto, è già in movimento, con ritmi di crescita del bike sharing significativi: 250mila biciclette in condivisione a fine 2019, 33mila in Italia, di cui quasi il 20% elettrici, ricorda sempre il Politecnico di Milano. Anche la flotta di monopattini in condivisione è aumentata: in Europa sono circa 35mila, concentrati soprattutto in quattro città (Copenaghen, Vienna, Berlino e Parigi). “Credo che la flotta di biciclette, monopattini e scooter elettrici in sharing, che rappresenta già una realtà significativa in alcune grandi città europee, specialmente nel nord Europa continuerà a segnare una forte espansione nei prossimi anni anche in Italia”, chiosa il cco di Telepass.
Le due ruote avranno un ruolo importante per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Strategia per la mobilità sostenibile e intelligente resa pubblica a fine 2020 dalla Commissione europea. Un piano che prevede, tra le altre cose, lo sviluppo della multimodalità connessa e automatizzata. Che cosa significa? Poter passare senza soluzione di continuità da un mezzo all’altro, da un treno a una bici, grazie alle app, all’intelligenza artificiale e all’uso dei dati.
Telepass sta dimostrando che si può fare. “Telepass Pay, costituisce il punto di ingresso a un ecosistema di urban mobili- ty, composto da oltre 25 servizi a disposizione dell’utente”, conclude Cereda. “Con pochi tap, che si tratti di bike sharing, taxi o trasporto pubblico, la fruizione è veloce, cashless e integrata”. Per muoversi più facilmente in città e in modo sempre più sostenibile.