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Redazione

Fatica, incontri e condivisione: l'ad di Retelit ci racconta la sua Maratona dles Dolomites

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il racconto di Federico Protto, ad di Retelit, della sua personale partecipazione all'edizione 2022 della Maratona dles Dolomites

È sempre un grande piacere partecipare alla Maratona dles Dolomites, quest’anno invitato dall’amico Luca Spada. Che tu sia campione, appassionato amatore o ciclista contemplativo (io mi colloco a metà tra il secondo e il terzo), non puoi non rimanere emozionato da questa manifestazione. D’altronde siamo molto vicini al concetto di 'Paradiso del ciclista'. Le montagne più belle del mondo, asfalto perfetto, strade chiuse completamente al traffico, anche per l’ultimo sul traguardo, la partecipazione della gente, salite tutte godibili, come pendenza e come lunghezza, percorsi modulabili. Solo una cosa: tutto questo la tua bici non lo sa. Devi comunque spingere e fare fatica per portarla in cima ai passi. Però sei sempre in buona compagnia, tanti stranieri anche quest’anno, con cui condividi l’esperienza, un paio di battute con uno scozzese sul Pordoi, incontri professionali sul secondo Campolongo, alleanze italo-spagnole nella discesa dopo Arabba, preghiera che il tedesco davanti a te sul Mür del Giat non metta giù il piede, commenti sul prato a fine gara con un gruppo di simpatici quanto chiassosi pisani. Dato uno stato di forma solo accettabile, quest’anno ho optato per il percorso medio (meglio un medio di divertimento, che trascinarsi in cima al Giau). Promessa per l’anno prossimo, allenamento mirato e percorso lungo sotto le 7 ore e 30.

L'ad di Retelit con la divisa 'aziendale' e al collo la medaglia

Foto: Courtesy Federico Protto