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p.pisaneschi

La salita oscura: il Tourmalet debutta alla Vuelta 2023

Luglio 1910. Octave Lapize urla "Assassini!" all'indirizzo di una vettura degli organizzatori del Tour de France. Se avesse Henri Desgrange, ideatrore e organizzatore della Grande Boucle, a portata di cazzotto c'è da giurare che gli rifilerebbe un destro dritto in faccia. Lapize è furibondo: si è appena sciroppato le salite del Peyresourde, Aspin, Tourmalet e sta percorrendo l'Aubisque. Lo ha fatto con una bicicletta che pesa 15 kg, rapporto 22X11 e gli stessi indumenti addosso dalle 3 di mattina. Al tempo, le regole del Tour non prevedevano cambi di vestiti: bisognava arrivare al traguardo con gli stessi indumenti della partenza, qualsiasi temperatura o condizione climatica ci fosse. Lapize vincerà quella tappa da Luchon a Bayonne e poi il Tour 1910 e sette anni dopo morirà nei cieli di Flirey durante la Grande Guerra. Ma in quel 21 luglio 1910 è il primo a saggiare la durezza dei Pirenei che esordiscono in pompa magna al Tour de France.

A distanza di 113 anni, la salita pirenaica più iconica e famosa, farà il suo esordio alla Vuelta in quella che si preannuncia come una delle edizioni più dure della corsa spagnola. Il Col du Tourmalet sarà infatti sede di arrivo della 13ª tappa della Corsa Roja, in programma venerdì 8 settembre, che partirà da Formigal e scollinerà in Francia attraverso il Puerto di Portalet. Una volta in territorio francese, il gruppo scalerà il Col d'Aubisque e il Col de Spandelles prima di cimentarsi nell'ascesa del Tourmalet dov'è posta la linea bianca del traguardo. Una prima volta e una rarità al contempo. Nonostante con i suoi 87 passaggi sia la montagna più scalata nella storia del Tour, solamente in tre occasioni la Grande Boucle ha posizionato il traguardo ai 2115 metri della sua vetta. L'ultima è stata nel 2019 con vittoria di Thibaut Pinot, in una delle giornate più belle della carriera dello scalatore francese.

Quello del Tourmalet è un fascino oscuro e quasi ancestrale. Nel dialetto locale il nome significa brutto passaggio e trae origine dalle fosche storie che ruotano intorno alla sua strada stretta, sede in passato di briganti, lupi, orsi e teatro di agguati e assassinii. Era meglio non transitare da quelle parti, gli abitanti lo sapevano ma i viandanti no. Tornando al ciclismo, la salita faceva più paura allora che oggi, ma resta comunque rispettata. Sono 18 km e mezzo al 7.7% di pendenza media per un dislivello di 1400 metri. Alla Vuelta 2023 ce ne saranno di più dure, come ad esempio l'Angliru, lo Zoncolan spagnolo, ma nessuna di esse riesce ad avvicinarsi alla storia e alla fama del Tourmalet. Basta la sua presenza per dare alla corsa una ventata di unicità. Tour o Vuelta che sia.

(foto credits: shutterstock)