La rivoluzione "lenta" delle due ruote. Anche a pedali
Una crescita lenta ma costante nell'utilizzo delle due ruote - a motore, elettriche e anche a pedali - come soluzione di mobilità urbana. È quanto fotografa l'ottavo rapporto dell'Osservatorio Focus2R promosso da Ancma e Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia, presentato ieri a Milano.
Presenti, per l'occasione, il presidente Ancma Paolo Magri e Alessandra Bonfanti, responsabile nazionale mobilità attiva di Legambiente, oltre a Marina Trentin di Ambiente Italia, e Christian Vaccani di Kantar Italia, che ha offerto un approfondimento sulle scelte di trasporto degli under 40.
Sebbene in Italia le due ruote siano dai più percepite ancora oggi come una mera "scelta", mentre l'automobile come una "necessità" - ha acutamente osservato Magri - qualcosa sta cambiando. Non soltanto crescono gli spostamenti privati su due ruote (specie motocicli, che passano dal 2,6% del 2019 al 4,1%), ma anche le politiche locali in favore di ciclisti e motociclisti.
Aumentano piste ciclabili, parcheggi per le bici, soluzioni di bike sharing, forme di incentivo all'utilizzo della cargo bike nella logistica di ultimo miglio. La barriere, però, sono ancora molte: mancano corsie riservate, per esempio, e la sicurezza non è sempre prioritaria nella pianificazione della mobilità.
Il rapporto Focus2R è stato realizzato grazie a uno specifico questionario inviato nel 2022 a 106 Comuni capoluogo di provincia, le cui risposte (da parte di 99 amministrazioni) sono state elaborate nel corso del 2023.
E se nel 2022 hanno circolato, in media nei capoluoghi italiani oggetto della rilevazione, 14,42 motociclette ogni 100 abitanti (erano 13,53 nel 2021,13,38 nel 2015), ci sono 10,49 metri di ciclabili ogni 100 abitanti ma quasi 39mila biciclette in sharing (di cui 13mila a stazione fissa e 25mila free flow; con Firenze, Milano, Bologna, Brescia e Lecce prime cinque città per mezzi a pedali in condivisione). Mentre l'intermodalità è una pratica che riguarda il 57% del campione.
Il numero di città che ha già istituito le zone 30, cioè con un limite di velocità a 30 chilometri orari, é in totale 80. Tra queste 76 hanno almeno una zona con limite a 30 km/h, 18 città hanno almeno un limite a 20 km/h. Otto città hanno invece introdotto limiti di 15 km/h o inferiori.
La presentazione si è conclusa con una tavola rotonda cui hanno partecipato gli assessori con deleghe alla mobilità dei comuni di Milano (Arianna Censi), Palermo (Maurizio Carta), Roma (Eugenio Patanè) e Andrea Colombo, project manager del comune di Bologna.