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Stefano Scacchi

Sul Monte Barro, con vista sulle tele di Segantini

È una delle salite paesaggisticamente più belle della Brianza. Più defilata rispetto ai giri ciclistici percorsi anche dai professionisti, come Colle Brianza e Lissolo, teatro di classiche come Giro di Lombardia e Coppa Agostoni. Ma comunque affasciante e piacevolissima da fare anche per la quasi totale assenza di traffico durante la settimana. È l’ascesa del Monte Barro con partenza da Galbiate, il paese in provincia di Lecco dal quale inizia la discesa verso il Lago con una bella posizione dominante anche sugli altri specchi d’acqua della zona.

Chi intende effettuare la salita, anziché svoltare a destra per andare verso Lecco, prosegue dritto e comincia a inerpicarsi verso i 639 metri dell’arrivo. Sono appena 4 chilometri di strada con poco meno di 300 metri dislivello, ma è un’esperienza ciclistica che merita di essere fatta e ripetuta. Le pendenze sono adatte per chi non è particolarmente allenato e al tempo stesso ideali per chi ha già una buona gamba e vuole spingere. I tratti più duri sono vicini al 9%, con una pendenza media intorno al 7-8% quando la strada punta verso l’alto. Lo sforzo viene intervallato da un paio di punti molto rilassanti al 4%, ognuno di circa 500 metri.

La fatica viene comunque alleviata dallo scenario circostante, dominato dal verde del Parco Naturale del Monte Barro: boschi che lasciano ampie finestre per ammirare il panorama. L’esercizio di contemplazione è reso possibile dalla scarsità di autoveicoli soprattutto nei giorni feriali, quando sono pochi i gitanti motorizzati. In fondo la strada finisce, quindi gli spostamenti per esigenze lavorative sono minimi. Unica accortezza è quella di valutare se stanno transitando corrieri o mezzi delle Poste che non lesinano sulla velocità in discesa. Ma si tratta comunque di incontri molto isolati. Nella seconda metà della salita la vegetazione diventa più fitta con l’ombra a fare da scudo in estate. È il preludio all’allargarsi della vista che accoglie i ciclisti al traguardo considerato tradizionale della salita: il Monumento agli Alpini sullo spiazzo finale. Una vera terrazza sulla Brianza e sul resto della Lombardia con vista che spazia oltre Milano nelle giornate più limpide. Quasi in verticale in basso ci sono i Laghi di Oggiono e Pusiano, più in là quello di Alserio. Sono le terre amate e spesso dipinte da Giovanni Segantini.

La strada asfaltata prosegue ancora per meno di un chilometro fino a quota 710 metri, ma è più una base di partenza per escursioni a piedi in una zona ricca di sentieri. I ciclisti, invece, si fermano al Monumento degli Alpini per riposarsi grazie alla vista e scambiare impressioni sulla salita appena conclusa. Splendido il silenzio che invoglia a restare a lungo su questa balconata naturale. Solo la necessità di non raffreddarsi troppo, visto che l’aria è sempre frizzante per l’altitudine e l’esposizione al vento, spinge a ripartire. Altrimenti il senso di pace del posto invoglierebbe a restare a lungo. Anche la discesa è molto bella. Fino a Galbiate, poi ricomincia lo slalom nel traffico.

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