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m.rigamonti

Bottas, dal mondiale di Formula 1 al mondiale gravel

Dai trecento kilometri orari di una monoposto ai 170 kilometri pedalati fuori strada. Dai podi su circuiti leggendari come Montecarlo, Monza e Spa-Francorchamps a un dignitosissimo sesto posto che vale tutt'altro genere di qualificazione. Valteri Bottas ha infatti staccato un pass per i prossimi Mondiali gravel in programma nelle Fiandre a ottobre.

Sebbene ancora in cerca di un sedile per la prossima stagione, il pilota di Formula 1 alfiere della Sauber ha chiuso nel fine settimana al sesto posto la Swartberg 100, una gara gravel da 170 kilometri di lunghezza e quasi 3mila metri di dislivello complessivi, aggiudicandosi così l'accesso, di diritto, alla rassegna iridata riservata alle biciclette gravel.

Non è certo nuova la passione del veterano finlandese per il ciclismo, che pratica anche per tenersi in forma, nelle strade della sua Monaco (qualcuno lo ricorderà al via dell'evento benefico Beking), dove è solito allenarsi. Talvolta anche in compagnia della sua dolce metà, la ciclista australiana Tiffany Cromwell. Ed è stato proprio con la maglia della fondazione della Principessa Charlène di Monaco, di nazionalità sudafricana, che ha corso e chiuso in top ten nella sua categoria la suddetta competizione gravel.

Nelle Fiandre, a inizio ottobre, Bottas potrebbe anche decidere di partecipare sul serio al mondiale, sempre che abbia la disponibilità di farlo (e di allenarsi). Il mondiale di F1, infatti, farà tappa a Singapore il 22 settembre per poi spostarsi in Texas sul Circuito delle Americhe non prima del 20 ottobre. E chissà che il due volte vicecampione del mondo - nel 2019 e 2020 sempre alle spalle del suo compagno di squadra, il neo-ferrarista Lewis Hamilton, allora, come lui, alfiere Mercedes -, dopo i dieci Gp vinti in carriera non voglia provare ad aggiornare il palmares con una maglia iridata. Staremo a vedere... intanto, complimenti 'Boscaiolo' per velocità e anche resistenza.

L'avventura a pedali del pilota trentacinquenne che nel mondiale di F1 aveva debuttato nel 2013 con la Williams, non è che l'ennesimo punto di contatto tra la regina delle categorie motoristiche e il ciclismo: Colnago, Alpine, Lotus sono solo alcune delle case che, negli anni, hanno affiancato il loro nome a biciclette da performance su strada. Senza dimenticare i piloti appassionati (e praticanti) - Fernando Alonso su tutti -, così come la recente incursione della nostra Longo Borghini e di Trek su una pista per ruote scoperte; piuttosto che il mondiale italiano su strada a Imola, che nel 2020 ha consacrato, nell'autodromo, Julian Alaphilippe e Pippo Ganna, così come quello del Fuji, un anno, più tardi all'Olimpiade di Tokyo.

Nella foto: Valtteri Bottas durante un allenamento con la sua bici da gravel (Courtesy Facebook Valtteri Bottas)