
Quattro chilometri al giorno levano il medico di torno (o quasi)
Sono molti i vantaggi di un’attività fisica moderata ma praticata con costanza. Salire le scale senza usare l’ascensore, andare a piedi al lavoro, camminare a passo svelto sono solo alcuni dei suggerimenti per chi non è particolarmente votato a sessioni intensive in palestra o non pratica sport assiduamente. I classici 10mila passi sono stati finora un valido indicatore per tenersi in forma nella vita di tutti i giorni. Ma la bici? Uno studio, da poco pubblicato su Experimental Physiology, ha confrontato due gruppi di pendolari - 26 ciclisti e 31 automobilisti - che percorrevano almeno tre volte a settimana un tragitto casa-lavoro di 4 km a tratta.
«Tutti abbiamo sentito parlare della regola dei 10.000 passi. Con il nostro studio volevamo scoprire l’equivalente su due ruote, una distanza minima da percorrere per un effetto positivo sulla salute», assicura Federico Formenti, professore onorario al King's College di Londra e convinto ciclista pendolare da un ventennio.
Responsabile della ricerca, Formenti ha analizzato che cosa accade a chi cambia abitudini, evidenziando gli effetti positivi sulla salute cardiovascolare per chi sceglie una bella pedalata al posto di prendere l’auto. Servono appena 4 km di tragitto per ottenere benefici tangibili tanto per la salute quanto per l’ambiente: +30% di salute cardiovascolare e -12 volte di emissioni di CO₂. Dopo soli 6 mesi, chi si era convertito al bike to work ha mostrato un netto miglioramento nella forma fisica: maggiore massa magra, metabolismo muscolare più attivo e un flusso sanguigno più efficiente nelle arterie femorali. Analizzando diversi indicatori di benessere cardiometabolico, è emerso che il cuore di chi pedalava era mediamente del 30% più sano di quello di chi guidava la macchina e che, a parità di peso, i ciclisti avevano una maggiore quantità di massa magra. In parole povere, la bicicletta è un toccasana per il sistema cardiovascolare, che in poco tempo si mostra più sano e reattivo. “Pensavo che pedalare in pianura per soli 8 km, tre volte alla settimana, a una velocità di circa 15 km/h rappresentasse uno stimolo fisiologico insufficiente. La sorpresa più grande? Anche con tragitti brevi, si possono ottenere effetti misurabili, e un'attività fisica moderata e limitata a qualche giorno alla settimana contribuisce a migliorare la nostra salute”, spiega Formenti.
Oltre al giovamento sul benessere personale, lo studio sottolinea l’importanza di sviluppare reti ciclabili urbane per incentivare l’uso della bicicletta, con un impatto positivo sull’ambiente, diminuendo drasticamente le emissioni di CO₂ rispetto all’automobile.
Secondo l’architetto Caterina Ursella, tra gli autori della ricerca, “lo sviluppo di reti ciclabili, anche con raggio limitato a meno di 5 km, è potenzialmente sufficiente a migliorare la salute, quindi a ridurre le spese sanitarie, e certamente efficace nel ridurre il traffico cittadino, effetto già ampiamente dimostrato in Olanda e Danimarca”.
Si stima infatti che i tragitti in bicicletta riducano di ben 12 volte le emissioni, contribuendo a a creare città più vivibili e sostenibili.