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Lodi
Marzia Papagna

Anche Lodi diventa Città 30

Anche Lodi, di fatto, diventa Città 30 seguendo l'esempio di Bologna. Il Comune della città lombarda ha dato il via libera all'istituzione di ben 22 zone col limite di velocità a 30 chilometri all'ora nel centro della città, per un totale di 400 strade residenziali. Il provvedimento, approvato dalla giunta che ha detto sì all'obiettivo principale di "rendere le strade più sicure per tutti", rende operative le linee guida sulla città 30 su cui la città stava già lavorando. La priorità nella individuazione delle strade l'hanno avuta le aree in vicinanza di scuole, parchi, negozi. La mobilità inter-quartiere rimane invece regolata dal limite di 50 chilometri all'ora.

Una strategia che rappresenta sempre di più un segno di speranza, soprattutto di fronte all'ultima orribile notizia come quella dell'incidente capitato ieri mattina a Milano all'angolo tra Viale Scarampo e Viale Serra: una donna è stata investita e uccisa da un camion mentre camminava sulle strisce insieme ai suoi gemellini, a bordo del passeggino e alla nonna, tutti e tre salvi tranne la mamma trascinata per cinque metri dal veicolo che poi è scappato (l'autista è stato arrestato nelle ore successive).

Stefano Caserini, assessore alla mobilità del Comune di Lodi riconosce il valore aggiunto di essere riusciti a portare avanti questo grande passo avanti: "Ogni anno a Lodi ci sono circa 200 scontri stradali e 120 di questi provocano feriti, un numero troppo alto". I dati sulla relazione tra Città 30 e aumento della sicurezza stradale sono stati diffusi più volte da diversi istituti: il più recente è lo studio dell'università tecnica nazionale di Atene che a Trento, in occasione dell'evento City Flows, ha presentato i risultati della ricerca in 40 città europee, tra cui Parigi, Bruxelles, Zurigo e anche l'italiana Bologna. Lo studio, intitolato 'Review of City-Wide 30 km/h Speed Limit Benefit in Europe', spiega che con le Città 30 gli incidenti stradali sono stati ridotti del 23%, si calcolano il 37% in meno di decessi e il 38% in meno di feriti.

Per Lodi è sicuramente un inizio importante. "L'implementazione sarà graduale - aggiunge Caserini - per dare a tutti i cittadini il tempo di abiatuarsi a cambiare abitudini. Cerchiamo anche noi, dopo Bologna, di fare la nostra parte per ridurre il dramma della violenza stradale in tutto il Paese". 

(Photo credits: Shutterstock)