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Mostra Il Giro attraverso la storia della bicicletta! Le bici da corsa dal 1815 a oggi

Alessia Bellan

Aspettando il Giro, due secoli in mostra a Vicenza

Appena inaugurata a Palazzo Thiene, uno dei simboli più rappresentativi della città veneta in gran fermento per la corsa rosa, la mostra “Il Giro attraverso la storia della bicicletta! Le bici da corsa dal 1815 a oggi” è la più grande esposizione dedicata alle bici da corsa storiche, dai primi modelli usati per gareggiare a quelle dei campioni di oggi che attraverseranno Vicenza e i Colli Berici il 23 maggio. La tredicesima tappa del Giro, un momento di orgoglio e partecipazione collettiva, diventa l’occasione per una grande festa diffusa, con un fitto cartellone di appuntamenti ed eventi. Aperta dal giovedì alla domenica fino al 2 giugno, fortemente voluta dal Comitato Tappa dei Berici, la mostra - a ingresso libero - ripercorre la storia delle corse ciclistiche dal 1815 a Tadej Pogacar. Un ricchissimo allestimento, con oltre 70 esemplari provenienti da tre importanti collezioni, quella del “Museo della Bicicletta” di Salcedo di Loris Pasquale, la collezione “Le bici dei campioni” di Gianfranco Trevisan e le biciclette del “Museo Bicicleria” di Vicenza di Mario Cionfoli e Stefano Rigon.Draisina 1815

Corredato da ricordi, maglie, quadri, foto autografate, filmati e audio, il percorso parte dagli albori delle corse con la mitica Draisina, un modello in legno senza pedali e senza catena, che all’inizio dell’800 permetteva di viaggiare a una media di 15 km all’ora, spingendosi con i piedi. Su mezzi come questo si sono disputate le prime gare ciclistiche, prima in Francia e in Germania, poi in Inghilterra. Il percorso, che ripercorre l’epicità del ciclismo, continua attraverso le biciclette che hanno portato al successo mostri sacri come Fausto Coppi, Gino Bartali, Felice Gimondi, Marco Pantani, fino ai giorni nostri, con quella di Tadej Pogacar, il più grande campione del ciclismo internazionale, dominatore dell’ultimo Giro d’Italia, campione del mondo e del Tour de France in carica.

 

Lo sport che unisce le generazioni

La bici di Bartali

«Sono convinto che il ciclismo non possa guardare al futuro se non ricorda la propria storia, e questo è lo spirito della mostra», commenta il curatore Mario Cionfoli. «Oggi, grazie a campioni come Pogacar e Van Der Poel e al loro modo aggressivo di interpretare la corsa, stiamo tornando a gare che ricordano finalmente i tempi del ciclismo eroico. La bici è una scuola di vita e insegna che la strada è molto lunga prima di arrivare a raggiungere una meta. Con questa mostra e con le storie e le emozioni che racconta vogliamo parlare anche ai più giovani, per ricordare che le grandi imprese si ottengono con impegno e sacrificio, ed è questo a renderle memorabili».

«Con questa mostra Vicenza celebra un aspetto importante della cultura italiana”, ha aggiunto l’assessore alla cultura Ilaria Fantin, “il legame con uno sport che fa parte della nostra storia popolare. Le imprese dei campioni che hanno fatto appassionare al ciclismo i nostri genitori e prima di loro i nostri nonni raccontano anche la storia del nostro Paese, dei territori, ma anche delle imprese, dato che ancora oggi molti costruttori di biciclette da corsa e accessori sono italiani o addirittura veneti. Questa mostra stupirà ed emozionerà i tanti visitatori che arriveranno a Vicenza in occasione della tappa del Giro».

 Tre serate specialiCalzini originali Pantani

A corredo della mostra, tre eventi speciali alla presenza di importanti personaggi del mondo del ciclismo. Il 9 maggio si parlerà del primo ciclismo, in una serata intitolata “I forzati della strada hanno fame”, per richiamare i tempi in cui le corse ciclistiche, a causa di mezzi poco tecnologici, percorsi lunghissimi e accidentati e regolamenti molto stringenti, costringevano gli atleti a sacrifici oggi impensabili, tanto da meritarsi l’appellativo di “forzati della strada”. La serata del 15 maggio è dedicata al dualismo infinito fra Coppi e Bartali e al ciclismo degli anni ‘40-’60, alla presenza di Giancarlo Brocci, fondatore dell'Eroica. Il 21 maggio, infine, si parlerà di Marco Pantani, l’ultimo eroe, e di Tadej Pogacar, il campione di oggi, e dell’evoluzione del ciclismo dagli anni ‘90 ai giorni nostri, insieme con il noto giornalista e scrittore Marco Pastonesi.

 

(Photo credits: Comune di Vicenza)