
Giro d'Italia, nella terza settimana si fa sul serio: ecco i favoriti
Le prime quindici tappe del Giro d'Italia 2025 hanno vissuto di un equilibrio perfetto tra il divertimento e l'imprevedibilità dello svolgimento della corsa e le controversie e incongruenze della costruzione e struttura del percorso. Se non fosse stato per Isaac Del Toro e Richard Carapaz, con grandi probabilità saremmo arrivati all'alba della terza settimana in una situazione di estremo stallo, con i big della classifica generale a studiarsi in vista dei tapponi montani.
Un percorso rivedibile
Dopo la prima parentesi albanese, con frazioni anche divertenti e ben disegnate (al netto di un contesto, di un'organizzazione e di un coinvolgimento del pubblico al di sotto delle aspettative), il Giro si è spostato in Italia per il completamento della prima settimana e per quasi tutta la seconda. Un breve passaggio in Slovenia e poi il rientro nel belpaese, ma le tappe tinte di bianco, rosso e verde dei sette giorni di mezzo hanno lasciato decisamente a desiderare. Sia chiaro, non stiamo parlando della bellissima cornice di pubblico presente, dei paesaggi e anche di alcuni luoghi storici sfiorati dalla Corsa Rosa. Il nostro focus in questo caso è sul disegno del percorso, condito di qualche errore di valutazione (con il senno di poi, ma anche in precedenza piuttosto pronosticabile) grossolano.
L'undicesima e la quindicesima tappa hanno visto protagoniste due salite storiche come il San Pellegrino e il Monte Grappa, posizionate però in momenti della frazione non ideali. Carapaz nella prima e Bernal nella seconda, con il solito fuoco di Isaac Del Toro a ricucire strappi e a tenere all'erta gli uomini di classifica, hanno provato ad accendere la corsa, riuscendoci anche in parte, ma sarebbe stato molto più suggestivo un arrivo in prossimità di questi due muri, almeno in una delle due occasioni. Che gli arrivi più duri siano collocati nella terza settimana è tradizione più che rispettabile e condivisibile, ma anche gli ultimi Tour de France hanno dimostrato che l'inserimento di tappe complesse nelle prime settimane porta a tante variabili interessanti ai fini dello spettacolo e della competizione.
Aggrappati alla terza settimana: i favoriti
Lasciandoci alle spalle gli intoppi strutturali di cui abbiamo appena parlato, è tempo di pensare alla terza ed ultima settimana di questa edizione del Giro d'Italia. Martedì, venerdì e sabato arrivano tre tappe decisive per la classifica generale, con tre arrivi importanti in altura: i 203 km da Piazzola Sul Brenta a San Valentino, i 166 km da Biella a Champoluc e i 205 km da Vierres a Sestriere. Saranno queste le fasi chiave della Corsa Rosa, con un favorito su tutti: Isaac Del Toro. Il leader della classifica, oltre ad avere già sulle sue spalle la maglia rosa, ha dimostrato una condizione invidiabile, oltre ad una freschezza di mente messa in mostra più e più volte. Resta però da capire come si comporterà la UAE Emirates-XRG, con Juan Ayuso terzo in classifica a 1'26''. Anche lo spagnolo entra nel novero dei favoriti, con un percorso più adatto alle sue caratteristiche rispetto a quelle del messicano.
In mezzo agli emiratini Simon Yates della Visma-Lease a Bike, forse un gradino sotto rispetto ai due rivali. In crescita Derek Gee, da attenzionare se la corsa non dovesse farsi estremamente dura, mentre servirà un colpo di strategia ad Antonio Tiberi per rosicchiare qualche secondo per tornare in corsa con i primissimi. Oltre alle mine vaganti Richard Carapaz ed Egan Bernal, l'ultimo nodo da sciogliere è quello legato a Primoz Roglic: lo sloveno ha perso quasi un minuto e mezzo nella quindicesima tappa, ed è apparso tutt'altro che brillante rispetto agli altri corridori di classifica.
Fino ad oggi il Giro è stato divertente, imprevedibile. Ricco di colpi di scena e stravolgimenti, con i soliti pregi e difetti del caso. Nell'ultima settimana si deciderà tutto, con un week-end infuocato sulle salite più importanti.
(photocredits: LaPresse)