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Il nuovo incarico di Vincenzo Nibali
La promozione dei territori e dello sport di base, per fare in modo che il ciclismo possa ripartire dalle piccole società del territorio e far crescere i campioni di domani. Alla presentazione della Coppa Italia delle Regioni, alla Camera dei Deputati, con Vincenzo Nibali si è affrontato il tema delle piccole società territoriali, con il campione siciliano esempio unico e al tempo stesso eccezione di una regola che deve cambiare.
Durante il dibattito, che ha visto protagonisti anche Giuseppe Saronni, Francesco Moser e Gianni Bugno, si è parlato di come Nibali, da adolescente, abbia dovuto fare insieme alla propria famiglia, una scelta di vita molto impegnativa: da Messina trasferirsi in toscana per seguire il sogno di fare il ciclista professionista. “È stato un investimento della mia famiglia ma anche una scommessa che non aveva piano B” - ha raccontato Nibali - ho avuto un’ospitalità come fosse una famiglia, anche la scuola a Empoli è stata importante. Le società presenti su territori mi hanno aiutato, questo oggi lo soffriamo un po'”. Oggi, nella veste di presidente della Commissione Atleti ed Ex Atleti per la Promozione dei Valori del Ciclismo, cercherà di concentrare il suo lavoro anche su questo: “Lo sport è vita e salute. Per me il ciclismo è stato formativo come la leva militare. La Coppa Italia delle Regioni serve per promuovere nelle regioni lo sport, fare progetti con i ragazzi e divulgarli a livello internazionale, ora non più solo a livello europeo ma in tutto il mondo”.
Ai microfoni di bikechannel.it, il vincitore di tutti e tre i grandi giri, di Milano Sanremo e Giro di Lombardia, ha approfondito l’importanza della manifestazione e dell’impronta istituzionale annessa. “È il primo passo per andare e lavorare nei territori. Aver presentato la Coppa Italia delle Regioni qui a Montecitorio, alla Camera dei Deputati, è qualcosa che non si era mai visto prima, quindi è un primo tassello che abbiamo messo con la Lega Ciclismo Professionistico e sicuramente possiamo fare uno sviluppo nuovo anche sull'onda di quello che abbiamo fatto. Oggi abbiamo firmato il primo contratto, quindi il sostegno dalla parte politica c’è ed è una cosa tutta nuova”.
Anche per il campione siciliano si tratta di una novità assoluta. Un ruolo tutto nuovo, nella sua seconda vita dopo il ritiro dalle corse: Nibali non nasconde l’entusiasmo di una nuova avventura: “Sì, essendo sceso dalla bici è un riposizionamento che faccio. Quando ho deciso di sposare questa causa era tutta nuova per me quindi voglio mettermi in gioco: ho tanto da imparare, da ascoltare e sicuramente ci sono anche tante idee da promuovere”.