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Bike industry

Alessia Bellan

La bike industry ritrova il passo

Parola d’ordine: stabilità. Il 2024 ha sancito un ritorno alla normalità, è la fotografia della bike industry europea secondo Conebi, che rappresenta numerose associazioni in tutta Europa. È quanto emerge dal 19° rapporto BIMP (European Bicycle Industry and Market Profile) che mostra come, l’anno passato, le condizioni dell'industria del ciclismo siano rimaste stabili, con vendite assestate ai livelli pre-Covid dopo l'eccezionale impennata della domanda durante la pandemia. Il report, che si basa su dati forniti sia dalle associazioni aderenti sia da organizzazioni non affiliate e dagli esperti del settore - integrati da stime quando non erano disponibili numeri ufficiali - offre una panoramica completa delle attività della bike industry europea, dal punto di vista della produzione, dell’occupazione e dei dati di mercato rilevanti. Con un’analisi puntuale delle attività delle singole nazioni per promuovere il settore, il report fotografa una tendenza interessante, il ritorno a una maggiore dipendenza dalle unità prodotte internamente e dalle scorte esistenti piuttosto che da nuovi import/export.

Previsioni confermate

Bike industry

Nel 2024 i produttori hanno gradualmente ridotto la produzione grazie al graduale assorbimento delle scorte accumulate negli anni precedenti, allineandola alla domanda attuale. E in parallelo, i livelli occupazionali si sono adeguati. Una stabilità che è sinonimo di resilienza del settore e del suo ruolo cruciale per la mobilità in Europa. Un sano rientro in carreggiata del mercato che si riflette anche sui modelli commerciali, proprio quello che si prospettava scorso anno, quando sono usciti i dati del report riferiti al difficile 2023, dopo cui ci si aspettava un conseguente reset: 

“I problemi di overstock che hanno rovinato il mercato potrebbero risolversi nel 2025”, commentava Conebi. E così è stato. Nonostante la generale normalizzazione della domanda, il segmento delle e-bike continua a mantenere alto l’interesse e rappresenta una quota sempre più significativa di mercato. "Quest'anno ha sottolineato ancora una volta quanto sia essenziale il nostro ruolo di ponte tra industria europea della bicicletta e istituzioni che ne determinano il futuro”, ha dichiarato il Presidente, Massimo Panzeri. “Non ci limitiamo ai quadri normativi per rimanere competitivi, contribuiamo a plasmarli per assicurare che l'industria della bicicletta rimanga un pilastro fondamentale della transizione verde e digitale dell'Europa”.

E per il 2026…

Eurobike 2025In futuro, una serie di iniziative politiche europee - tra cui le riforme del Green Deal europeo, il regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, il passaporto digitale dei prodotti e gli incentivi alla mobilità nell'ambito del Fondo sociale per il clima - dovrebbero fornire un sostegno vitale nel processo di rafforzamento a lungo termine del settore. In occasione di Eurobike a Francoforte, Conebi ha infine annunciato l'intenzione di fondersi con CIE (Cycling Industries Europe). E stavolta sembra facciano sul serio. La nuova organizzazione, con un nuovo nome, sarà operativa entro il 1° gennaio 2026 e avrà sede a Bruxelles

Una pietra miliare per l'industria europea della bicicletta, “questo passo riflette una visione condivisa di amplificare la voce dell'industria ciclistica europea per guidare la mobilità e la trasformazione industriale del continente”, ha commentato il neo-amministratore delegato di CONEBI-CIE Paul Walsh.