Immagine
Tadej Pogacar
Salvatore Riggio

Mondiali Ruanda 2025, epico Pogacar: è ancora campione

Se soltanto una settimana fa Tadej Pogacar era stato umiliato da Remco Evenepoel nella crono, nella prova su strada élite uomini conferma di essere ancora (nettamente) il migliore. Con una fuga solitaria di 66 chilometri, in un percorso talmente devastante tanto che su 164 corridori al traguardo ne sono arrivati soltanto 30, lo sloveno si conferma campione del mondo dopo il successo ottenuto un anno fa a Zurigo. Pogacar, il nuovo cannibale del 21° secolo, è immenso anche in Ruanda, sulle strade di Kigali, nella prima rassegna iridata in Africa. Tadej compie l’ennesima impresa di una carriera straordinaria.

L'azione decisiva

L'azione decisiva arriva sulla salita più lunga di giornata, il Mount Kigali, percorso una volta sola prima di tornare sul circuito. Lo sloveno sapeva di poter fare la differenza su questa ascesa di 6 km rispetto a Evenepoel e, sulle ultime rampe, è partito insieme ai compagni di Uae, Del Toro e Ayuso. Lo spagnolo si è staccato presto, il messicano è stato in grado di resistere più a lungo, ma anche lui ha dovuto alzare bandiera bianca a 66 km dall'arrivo. A quel punto nessuno è più stato capace di riprendere Pogacar.  Così la casacca bianca con le strisce arcobaleno resta sulle sue spalle. Ha domato 35 salite, 5.475 metri di dislivello (e anche il pavé, se proprio bisogna dirla tutta). E dopo sei ore e 21’ di gara, Pogacar trionfa con 1’28” sul belga Remco Evenepoel (frenato da problemi alla bici). Bronzo, invece, all’irlandese Ben Healy a 2’16”. Gli azzurri hanno ottenuto un risultato incoraggiante con Giulio Ciccone, che alla fine taglia il traguardo in sesta posizione a 6’47” dallo sloveno. Degli italiani ce la fanno ad arrivare anche Andrea Bagioli (17° a 10’06”) e il debuttante Gianmarco Garofoli (22° a 10’16”). 

L’impresa

Resta, appunto, la magnifica impresa di Pogacar nata sul Mount Kigali, a 1.771 metri di quota, il punto più alto di questo estenuante percorso. «Speravo che si formasse un gruppetto come è successo con Del Toro ed era una combo perfetta, ancora meglio quando eravamo in tre. Ayuso si è staccato quasi subito, anche Isaac ha ceduto e sono stato lasciato solo ed è diventata una corsa con me stesso come lo scorso anno, ma sono così contento di esserci riuscito. Le salite sono sempre più faticose, era un percorso duro in cui bisognava sempre pedalare, negli ultimi giri ho accusato anche io la stanchezza. È stata una settimana incredibile, una settimana di grande successo», le parole del bicampione del mondo, Pogacar. Ha appena compiuto 27 anni (il 21 settembre) e ora le sue vittorie sono 105. Tra queste, il Giro d’Italia del 2024 e quattro Tour de France (2020, 2021, 2024, 2025). Però, in bacheca ci sono anche due Giri delle Fiandre (2023 e 2025), tre Liegi-Bastogne-Liegi (2021, 2024, 2025), quattro Giri di Lombardia di fila dal 2021, tre Strade Bianche (2022, 2024 e 2025) e due Freccia Vallone (2023 e 2025). A conferma di come lui sia il cannibale del 21° secolo. Per quanto riguarda l'Italia, il nostro ciclismo chiude con tre medaglie. 

(Photo credits: www.uci.org)