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Evenepoel

Redazione

Mondiali Ruanda 2025, Evenepoel stratosferico riprende e stacca Pogacar

Uno stratosferico Remco Evenepoel ha dominato la prima giornata degli storici Mondiali di ciclismo in Ruanda, i primi di sempre nel continente africano. Il belga ha rifilato distacchi abissali alla concorrenza nella cronometro iridata, riuscendo addirittura a riprendere e staccare Tadej Pogacar, partito due minuti e mezzo prima del campione in carica che si è ripetuto per la terza volta consecutiva.

Per il belga è la terza medaglia d’oro consecutiva nella specialità contro il tempo ai Mondiali. Lo sloveno è finito fuori dal podio, quarto a 2’37” da Remco, ad appena un secondo dal bronzo. Ha provato a resistere dopo il sorpasso di Evenepoel, ma dopo qualche decina di metri si è dovuto arrendere al ritmo eccezionale del rivale che ha prodotto uno sforzo elevatissimo, come dimostra l’espressione sfinita del volto al traguardo. Il belga ha voluto mandare un messaggio anche pensando alla prova in linea di domenica prossima. La cronometro è la sua specialità, ma questo percorso con un notevole dislivello sembrava ridurre la distanza con Pogacar,  a beneficio dello sloveno che è più abile in salita. Il vincitore del Tour de France resta il grande favorito della prova in linea, ma l’esito della cronometro provoca una marcia di avvicinamento meno scontata. Argento per l’australiano Jay Vine, a 1’14” dal primo posto. Vine quindi ha fatto meglio del suo capitano della Uae. Bronzo per un altro belga: Ilan Van Wilder, a 2’36” dal connazionale. Quinto il messicano Isaac Del Toro (tre ciclisti della Uae nei primi cinque). Primo degli italiani Matteo Sobrero 13°. Due posizioni dietro Mattia Cattaneo.

Nella prova femminile, che ha aperto la competizione iridata, oro alla svizzera Marlen Reusser, che ha preceduto le olandesi Anna Van der Bregger e Demi Vollering. “È bello stare in questo panino. Carne svizzera e pane olandese”, ha detto con la sua consueta simpatia la vincitrice elvetica ai microfoni della Rai. 

(Photo credits: www.uci.org)