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Nicole D'Agostin
Leonardo Serra

Nicole D'Agostin alla conquista del gravel

Nicole D’Agostin, 26 anni, nata a Conegliano Veneto, ha iniziato la sua avventura nel mondo del ciclismo a 6 anni grazie alla passione ereditata dal papà. La carriera della giovane promessa veneta procede fino al 2020, quando il fisico e la testa dicono basta e l’amore verso il mondo delle due ruote diventa insostenibile. Ora Nicole si è ricavata spazio nel gravel: ha conquistato un titolo italiano nel 2024, ha vinto due gare di Coppa del Mondo gravel nel corso del 2025: il 6 aprile a Worthersee e due settimane dopo nel Principato di Monaco. E ha chiuso al secondo posto l'Europeo gravel dello scorso ottobre, quattro mesi dopo aver messo in bacheca il campionato italiano Granfondo su strada. Adesso Nicole pratica l'attività ciclistica con la sua squadra, Cicli Spezzotto, nel tempo libero dal lavoro, impiegata presso il Comune di Possagno.

Qual è la differenza più grande che ha notato tra strada e il gravel?
“Lo so facendo amatorialmente perciò grandi differenze non ne ho trovate: in allenamento uso entrambe le bici preferendo la gravel per le distanze e la strada per fare qualcosa di più specifico. Fortunatamente il mio fidanzato, Giacomo Garavaglia, fa il preparatore e mi affido a lui. Gli do i miei feedback e discutiamo su cosa migliorare. Non mi alleno come prima ovviamente, però mi piace sempre fare qualche lavoretto così non mi annoio”.

Nicole D'AgostinCome è nata l’idea di voler cambiare? A livello femminile e personale cosa è cambiato?
“Dopo aver smesso, avevo la nausea della bicicletta e del mondo del ciclismo, ma un ragazzo che conoscevo mi ha proposto nel 2021 di fare pubblicità alla sua bici da gravel e così è partito tutto. Con la gravel non avevo riferimenti, mentre quando uscivo su strada mi rendevo conto di andare molto più piano di quando correvo e mentalmente mi distruggeva. Ora che mi è passata, ci rido su. La gravel ha un ambiente molto più tranquillo della strada e mi ha subito attirato, mi ricorda il mondo del ciclocross. Ora, a distanza di quattro anni, si è alzato il livello anche nel gravel e ci sono squadre élite maschili e femminili che fanno solo questo. Purtroppo le gare sono sempre molto distanti”.

Con il gravel ha vinto subito: il campionato italiano ha avuto un sapore particolare per lei?
“Diciamo che vincere un campionato italiano a livello amatoriale non è come vincere un titolo nazionale élite ma sono felice di ripagare il mio presidente con questi risultati. Non mi fa mancare nulla, né in gravel né in strada perciò questo è il mio modo per ringraziarlo. Quest anno mi sono stupita di esser riuscita a stare con le élite a una gara di Coppa del Mondo gravel, vedo anche che il lavoro che faccio con la preparazione da i suoi frutti nonostante il tempo sia ridotto a causa del lavoro”.

Nicole D'AgostinNella gravel World Series sta andando forte: quali sono gli obiettivi futuri?
“Quest’anno ho fatto due gare di Coppa del mondo e le ho vinte entrambe, ora sto pensando di fare altre due gare di Coppa del mondo gravel e poi il Mondiale. L’Europeo probabilmente lo salto perché, se rimane così, è dopo il Mondiale e sempre in zona Belgio/Olanda perciò mi riesce un po’ difficile con le ferie”.

I percorsi gravel si addicono di più alle sue caratteristiche?
“Su strada non sto facendo praticamente nulla, le Granfondo non mi ispirano troppo, vedo un mondo sempre più esasperato. Capita che ne faccia due all’anno perché mi piace il posto e giusto per fare qualche fuori giri. Quest’anno non difenderò il titolo di campionessa italiana gran fondo. A me piacciono i percorsi ondulati e duri, qualche anno fa ti avrei detto che sono una scalatrice. Ora non lo so, qualcosa che mi lega alla salita c’è ancora”.

C’è un luogo nel gravel o una città che le ha dato più calore come pubblico? 
“Il campionato del mondo a Pieve di Soligo, le strade di casa sono sempre le migliori”.

Oltre al gravel nella vita di cosa si occupa?
“Lavoro nell’ufficio ragioneria del Comune di Possagno, sotto il Monte Grappa”.