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ragazza incidente bicicletta

Redazione

Quei verbali pieni di pregiudizi

Pubblichiamo alcuni estratti della rubrica 'Zerosbatti' dell'avvocato Federico Balconi sul numero 20 del magazine Bike, che è possibile scaricare gratuitamente iscrivendosi alla newsletter (per i già iscritti l'invio è automatico). 

ZerosbattiCon il nuovo codice della strada, i motociclisti sono stati aggiunti agli “utenti vulnerabili della strada”, insieme quindi a pedoni e ciclisti. È successo perché evidentemente l’equilibrio su due ruote, così come l’assenza di una cellula protettiva, li pone in uno stato molto più precario e meritevole di attenzione rispetto agli altri utenti della strada. In parole povere, per un ciclista o motociclista è molto più facile cadere anche per un leggero contatto o manovra repentina di un automobilista e quindi procurarsi lesioni o danni, rispetto a chi invece viaggia su quattro ruote protetto dall’abitacolo del suo veicolo. Inoltre arrestare la marcia o evitare un ostacolo improvviso è molto più complicato rispetto a un automobilista il quale, essendo su quattro ruote, non deve fare altro che pigiare sul pedale del freno.

[...] Ci è capitato di dover impugnare verbali che sanzionavano il ciclista che, nonostante viaggiasse regolarmente sulla pista ciclabile, con semaforo verde dedicato alle biciclette, investito da un automobilista che sterzava repentinamente, a parere dell’agente di polizia municipale, “non aveva saputo evitare per tempo l’ostacolo" (articolo 141 Codice della strada). In un altro caso, il ciclista veniva multato perché procedeva, a parere del vigile, zigzagando in mezzo alla strada. In realtà la stessa automobilista, che l’aveva investito, dichiarava a verbale che il ciclista viaggiava regolarmente sulla sua destra e nell’atto del sorpasso, pensando di poterlo passare, lo urtava scorgendo dal finestrino laterale la fi gura del povero ciclista carambolare a bordo strada. Ebbene, per gli agenti di polizia municipale il ciclista creava “intralcio alla circolazione”! In entrambi i casi abbiamo presentato ricorso, impugnando le multe, con tanto di querela di falso, ristabilendo la corretta applicazione della legge ed entrambi i ciclisti sono stati risarciti. 

[...] Un verbale negativo con multa annessa, infatti, presta il fianco alle assicurazioni che utilizzano il verbale quale pretesto per negare il risarcimento ai ciclisti. Una precisazione: quanto riportano gli agenti sui verbali, fortunatamente, ha valore solo relativamente a ciò che constatano direttamente, mentre dinamica ricostruita ed eventuali sanzioni possono essere rimessi in discussione, e per questo è determinante raccogliere immediatamente prove ed elementi che possano dimostrare la nostra ragione. Nel frattempo, sarebbe utile aggiornare gli agenti delle Forze dell’Ordine e far assimilare loro il concetto di “parte vulnerabile della strada”, non solo astrattamente ma anche nelle ragioni e nelle implicazioni pratiche e di tutela verso le due ruote che la legge ha voluto sancire. Ovviamente l’obiettivo non è certo quello di screditare le Forze dell’Ordine, che compiono un duro lavoro ogni giorno sulle strade, ma sensibilizzare gli operatori della legge sul problema, fornendo loro una visuale più completa, magari dalla sella di una bicicletta.

(Photo credits: Shutterstock)