Cavendish vince la sua ultima gara
Mark Cavendish non delude nessuno nell’ultima gara della sua carriera. All’età di 39 anni il britannico, il velocista più forte del mondo che nell’ultimo Tour de France ha strappato a Eddy Merckx il primato dei successi di tappa (35 contro 34), trionfa nel suo ultimo ballo. Ha vinto al Prudential Singapore Criterium (una delle esibizioni ricche di campioni organizzata per portare l’immagine nella Grande Boucle in giro per il mondo): il corridore dell’Astana Qazaqstan è arrivato prima al termine dei 55 chilometri percorsi sulle strade della città-stato asiatica. Ha tagliato il traguardo davanti a Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck) e Arnaud De Lie (Lotto Dstny).
Chiusura del cerchio
Con questo successo Cavendish ha chiuso con le gare di ciclismo. Ha chiuso come si aspettava lui e chissà se a Singapore (o comunque in questi giorni) avrà pensato al suo primo successo tra i professionisti, a Berlino, nel lontano 16 maggio 2005, quasi 20 anni fa. Due decenni nei quali si è imposto come il velocista più forte del mondo, appunto. Fino a essere celebrato (giustamente) dagli altri corridori prima del via del Prudential Singapore Criterium con una passerella d’onore.
I successi
Il 35° successo al Tour de France con il record, che per tutti sembrava irraggiungibile, è stata la chiusura di un cerchio sulla carriera di Cavendish, che ha detto addio senza rimpianti, una volta centrato un obiettivo che era alla sua portata. Le vittorie alla Grande Boucle il britannico le ha spalmate in 10 edizioni dal 2008 al 2024, ma ha conquistato anche 17 tappe al Giro d’Italia in sette partecipazioni.
Gli altri trionfi
Senza dimenticare gli altri trionfi: è stato due volte maglia verde di miglior velocista al Tour de France, ha conquistato il Mondiale del 2011 (oltre all’argento cinque anni dopo, nel 2016) e la Milano-Sanremo del 2009. Prima di lanciarsi sulle gare su strada, Cavendish è stato anche un pistard e si è aggiudicato tre titoli Mondiali nell’Americana e l’argento olimpico nell’Omnium a Rio de Janeiro 2016 dietro all’azzurro Elia Viviani. Insomma, il britannico ha saputo scrivere pagine indelebili nella storia del ciclismo, ma ora ha detto basta. Come annunciato da lui stesso, sabato 9 novembre, con un post sul suo profilo Instagram dal titolo eloquente: «My racing career… completed it».
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