
Tempo di store: i nuovi hub ripensano i vecchi negozi
Dimenticate la classica bottega di quartiere: si chiama PuntoRosso il nuovissimo concept ideato da Wilier Triestina, ultima realtà produttiva completamente italiana di bici di altissima qualità con dettagli tailor made. Che ha legato il suo nome, tra i tanti campioni, a Fiorenzo Magni (primo successo al Giro nel 1948 con una bici Wilier), a Marco Pantani protagonista del record di scalata all'Alpe d'Huez stabilito prima nel 1995 e di nuovo nel 1997 (in 37 minuti e 35 secondi), a Mark Cavendish che al Tour de France 2024 ha stabilito il record di vittorie di tappa (35) nella corsa francese. Un luogo dedicato alle due ruote, pensato da chi le produce da una vita. Fondata nel 1906 da Pietro Dal Molin e portata al successo dalla famiglia Gastaldello, oggi Wilier Triestina fattura oltre 70 milioni con 28mila prodotti l'anno che escono dallo stabilimento. Era il 1969 quando Giovanni Gastaldello rilevò all’asta lo storico marchio, mentre mandava avanti il proprio negozietto a Rossano Veneto.
«Ogni estate non vedevamo l’ora di andare dietro al bancone per servire la clientela. E ci alzavamo alle 5 del mattino per partire con il furgoncino a fare consegne anche in Friuli, era bellissimo quando, dopo ore di viaggio, s’apriva la vista sul mare», raccontano i nipoti Andrea, Enrico e Michele Gastaldello, tre fratelli uniti nella gestione dell’azienda che, dopo avere puntato tutto sull’eccellenza delle biciclette prodotte, hanno deciso di rivoluzionare anche l’esperienza di acquisto. «Con i PuntoRosso – dichiara Andrea Gastaldello – vogliamo riportare il valore dell’esperienza fisica, umana e tecnica al centro del rapporto tra brand e cliente». «Il negozio di biciclette si è evoluto per venire sempre più incontro alle esigenze del consumatore contemporaneo», spiegano a Rossano Veneto. «È più giovane e interpreta il PuntoRosso non solo come punto di riferimento per l’acquisto della propria bicicletta o come centro servizi per assistenza e officina, ma anche come luogo di aggregazione, come comunità».
L’espansione del format vincente continua, dopo le recenti inaugurazioni delle nuove sedi a Vicenza (300 mq) e a Villafranca Padovana (400 mq), che si aggiungono alle altre in Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, con già sette negozi monomarca all’attivo. Un vero e proprio paese dei balocchi: ogni PuntoRosso è infatti innanzitutto uno showroom dedicato alle esclusive biciclette, con circa 40 modelli esposti e la gamma di colori sgargianti proposti dall’azienda per esaudire ogni possibile desiderio di customizzazione. Qui si viene accolti in confortevoli salottini, ci si accomoda per un caffè, si possono sfogliare riviste di ciclismo circondati da dettagli di design, di ricercata eleganza e da allestimenti personalizzati, come le pareti antracite e le luci per valorizzare i modelli come fossero vere e proprie opere d’arte. Autentici hub della bicicletta, oltre a essere centro di consulenza per l’acquisto della due ruote dei propri sogni sono anche luoghi dedicati ai servizi e all’assistenza post-vendita nonché officine specializzate con personale qualificato formato dalla stessa Wilier per risolvere qualsiasi problema.
Nato dieci anni fa il progetto, che punta sul servizio e sulla qualità, distinguendosi così dall’online, vede Wilier Triestina nel ruolo di fornitore strategico, oltre a collaborare con i titolari a una strategia di vendita e di comunicazione comune e alla minuziosa formazione del personale. Con un pensiero al mercato estero, il cui mercato rappresenta ormai l’80% del fatturato del gruppo, presente in tutti i Paesi del mondo dove ci sono sport di competizione con la bici.
«Oltre ai PuntoRosso veri e propri, abbiamo creato corner dedicati in Germania, Spagna, Austria, Svezia, Svizzera e nei Paesi emergenti come Taiwan e Cina dove un anno fa abbiamo inaugurato diversi punti vendita, due a Pechino” - dice Michele Gastaldello - «Vorrei vedere negozi PuntoRosso in ogni città».
Da Taiwan a Reggio Emilia, uno spazio per chi ama le due ruote
Alla presenza di ambassador e appassionati del brand, l’inaugurazione del primo Merida Store in Italia ha richiamato numerosi appassionati ciclisti e biker desiderosi di vedere l’intera collezione del brand taiwanese fondato da Ike Tseng nel 1972. Non solo una vetrina fisica, ma uno spazio di ritrovo e interazione per tutti gli appassionati: 300 mq dal design essenziale ma d’impatto, caratterizzato da grandi vetrate che lasciano intravedere un’esposizione curata nei minimi dettagli, con oltre cinquanta modelli per tutte le discipline. Pensato come luogo di incontro e di aggregazione per tutti i ciclisti della zona, con un fitto calendario di eventi, pedalate di gruppo e iniziative per creare connessioni tra chi condivide la passione per la bici
(Photo credits: Wilier Triestina e Merida)