
Tutto quello che c'è da sapere sul nuovo Codice della Strada
di Federico Balconi, avvocato e fondatore dell'associazione Zerosbatti
Ecco un piccolo vademecum per tenere fresca la memoria e viaggiare informati dopo l'introduzione del nuovo Codice della Strada, dall'obbligo delle luci anche di giorno al dilemma sulla doppia fila, fino alla pericolosa confusione sul metro e mezzo di distanza al momento del sorpasso, una nuova previsione normativa accompagnata da un caos interpretativo che sarebbe stato meglio evitare. Tutto quello che c'è da sapere di essenziale
Le luci sono obbligatorie?
Luci anteriore bianca posteriore rossa, devono essere funzionanti anche di giorno, quindi non più solo dopo il tramonto. Ci sarebbero anche i catadriotti, da applicare sui pedali, ma i ciclisti non ci sentono.
Ciclabili, ciclopedonali e corsie ciclabili: un po' di chiarezza
Le piste ciclabili, quelle ad uso esclusivo dei ciclisti, sono obbligatorie. Mentre le ciclopedonali, ovvero promiscue, restano facoltative, quindi nessun obbligo per i ciclisti, ai quali sono anche sconsigliatissime qualora si tratti di ciclisti sportivi in allenamento. Corsie ciclabili anch’esse ad uso promiscuo, le vediamo più che altro nelle città e restano una sicurezza in più per i ciclisti o quantomeno la riga bianca o gialla fornisce un punto di riferimento agli automobilisti per la distanza da tenere dal ciclista.
Il metro e mezzo nel sorpasso: tanta confusione
L’automobilista che si accinga superare un ciclista deve considerare, quale distanza di sicurezza, almeno 1,5 metri. Lo si legge all’art. 148 cds, dove però poi si specifica "Ove le condizioni della strada lo consentano". La nostra interpretazione sceglie di imporre all’automobilista di attendere di effettuare la manovra ove le condizioni della strada non lo consentano, ma pare che l’interpretazione più gettonata è quella che pone ancora una volta nelle mani dell’automobilista la sorte del ciclista. Secondo questa teoria, ove le condizioni non lo consentano l’automobilista non sarà più tenuto al metro e mezzo, ma non deve rinunciare al sorpasso.
ll campanello, obbligatorio sempre?
Il campanello, insieme alle luci, è obbligatorio sempre e su qualisasi bcicletta, anche da corsa. Se prendi una multa in bicicletta possono decurtarti punti patente? Assolutamente no, per un semplice passaggio logico: per guidare la bici non ci vuole la patente.
Si può andare in doppia fila in bicicletta?
Si, ma per il momento solo nei centri urbani, e sempre ove le condizioni lo consentano, mentre fuori dai centri urbani si deve stare in fila indiana, salvo ci sia un minore. Una norma contro la logica e inadeguata alle normative del resto d’Europa, che consentono ed anzi consigliano la doppia fila per tre motivi:
1) rendono più visibili i ciclisti e obbligano l’automobilista a rallentare in sicurezza
2) per superare l’automobilista deve attendere vi sia spazio sufficiente e nessun veicolo in senso contrario mentre quando i ciclisti sono in fila indiana l’automobilista non rinuncia alla manovra costretto poi a passare rasente la fila indiana. Un sorpasso decisamente più sicuro quindi quello in doppia fila.
3) la manovra dura meno poiché i ciclisti in fila per due dimezzano l’ingombro in lunghezza
Il ciclista ha l'obbligo di stare a destra?
Si, lo scrive l’art 143 Cds, che però non considera che spesso vi è impossibilità oggettiva a stare a destra, a causa delle condizioni della strada, per buche, frammenti, vetri ed altre insidie che obbligano il ciclista a scostarsi verso il centro strada.
Nelle rotatorie il ciclista ha l'obbligo di concedere la precedenza?
No, il ciclista, considerato come gli altri veicoli, ha stessi obblighi e diritti quanto alla precedenza, pertanto dovrà seguire semplicemente la segnaletica e generalmente se si trova in rotatoria avrà diritto di precedenza sui veicoli in ingresso. Una volta dentro dovrà tenere il margine destro, per legge ma anche per la propria incolumità.
L’uso del casco è obbligatorio?
Per legge no, e nemmeno per i minori. Purtroppo, perché è ormai assodata l’utilità. Pertanto è fortemente consigliato l'uso del casco anche in assenza di un obbligo di legge. In caso di caduta, anche banale, il casco può salvarti la vita.
Buon senso salvavita
Tra le regole non scritte ci sentiamo di consigliarne una in particolare, l’abbiamo scritta noi di ZEROSBATTI, estrapolata dalle parole dei nostri atleti professionisti, che l’hanno nominata con maggiore frequenza alla domanda: “Come portare a casa la pelle dopo un allenamento in bici”? Si tratta del Doppio Check, ovvero un secondo controllo prima di iniziare una manovra. L’esempio classico è quello della precedenza, da considerare sempre una circostanza di rischio e quindi mai fidarsi anche quando spetta a noi. Rallentiamo, se è il caso fermiamoci, e ripartiamo solo dopo esserci accertati di non rischiare per colpa di una distrazione o di un gesto di prepotenza dell’automobilista che sopraggiunge. “Ma io ho la precedenza”: vero, ma della ragione ce ne faremmo ben poco se dall’altra parte non ci venisse concessa, quindi autoprotezione è la migliore tra le soluzioni.