
Verre racconta la prima volta con la maglia a pois della Vuelta
È partito dal Piemonte, una regione che per sua stessa ammissione “gli sta portando fortuna”, il secondo Grande Giro della stagione di Alessandro Verre, corridore che, dopo aver concluso in crescendo la Corsa Rosa con il 2° posto nella tappa del Colle delle Finestre, è stato selezionato dall’Arkéa-B&B Hotels per prendere parte anche alla Vuelta a España e, dunque, misurarsi per la prima volta in carriera con due grandi corse a tappe nella stessa stagione.
“Devo ringraziare la squadra per questa possibilità: partecipare alla Vuelta è sempre stato un mio grande desiderio” ha dichiarato il nativo di Marsicotevere ai nostri microfoni al via da Alba. “Proverò a scoprirla il più possibile andando avanti giorno dopo giorno perché non si sa mai quello che può succedere un Grande Giro. So però che sicuramente ci saranno momenti più facili e altri più difficili”.
Per questo e per cercare di vivere con meno affanni possibili la gara spagnola, Verre ha dedicato tanto tempo a preparare l’appuntamento in quota dopo il Giro d’Italia, corsa questa dove il classe 2001 è stato tormentato da alcuni problemi di salute che spera non si ripresentino nelle prossime settimane.
“L'importante è restare in salute evitando di ammalarsi come è accaduto nei miei scorsi Giri d'Italia”, ha affermato con fermezza Verre. “Sia durante che dopo l’ultima Corsa Rosa sono stato malato per cui la prima parte dell'estate ho cercato di recuperare il più possibile. Successivamente ho fatto vari training camp in altura per cercare di arrivare al massimo qui dove, come ogni Grande Giro, vivrò alla giornata perché non ho grandi ambizioni di classifica”.
Questo approccio potrebbe portarlo a cogliere le tante opportunità per gli attaccanti, e gli uomini da salita in particolare, che di solito la Vuelta offre nell’arco dei suoi 21 giorni e incamerare così soddisfazioni come quella arrivata al termine della frazione inaugurale di Novara dove è andato a vestire la prima maglia a pois della corsa.
“Direi che la prima giornata, indossando subito la maglia di miglior scalatore, è andata bene”, ha ammesso felice il ragazzo lucano. “L’emozione è stata subito tanta perché ho sempre voluto essere alla Vuelta e quella che ho conquistato è comunque una delle maglie di leader di un grande giro. A fine tappa non sapevo esattamente come comportarmi e come muovermi tra il palco e il dietro le quinte, però è stato bello, è un momento che porterò con me per sempre”.
La maglia a pois, come preventivato dallo stesso corridore azzurro, è scivolata sulle spalle di un altro uomo (Vingegaard, ndr) dopo la seconda tappa ma questo non ha impedito a Verre di godersi la giornata e le attenzioni riservategli tanto dai media quanto dagli appassionati presenti in loco che facilmente, da Alba a Limone Piemonte, sono riusciti a riconoscerlo e incitarlo.
La scoperta del “mondo Vuelta” quindi è iniziata sotto i migliori auspici e c’è da credere che Verre avrà certamente altre chance per guadagnarsi le luci della ribalta e fare corsa di testa provando ad ottenere quei risultati che potrebbero assicurargli un futuro migliore. A questo proposito, Alessandro ha dato sfoggio di grande serenità: “Per l’anno prossimo purtroppo ancora non so nulla ma sono tranquillo. Non voglio mettermi addosso delle pressioni o dello stress che mi toglierebbero solo energie preziose”.
Occhi, cuore e gambe perciò in questi giorni saranno tutti rivolti alla Vuelta, manifestazione dove, chilometro dopo chilometro, Verre potrà riempire ancor di più d’esperienza un bagaglio che questa stagione, con le presenze a Giro d’Italia, Tour Down Under, Tirreno-Adriatico, Giro dei Paesi Baschi, Giro di Svizzera e Giro di Polonia, si è fatto decisamente pesante.
(Photo Credit: Unipublic/Rafa Gómez/Sprint Cycling Agency)