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Egan Bernal
Salvatore Riggio

Vuelta a España 2025, accorciata la tappa 16: nel caos vince Bernal

Vince Egan Bernal nella 16° tappa della Vuelta a España 2025, la Poio-Mos/Castro de Herville. In programma c’erano 167,9 chilometri, ma per i manifestanti è stata accorciata di otto chilometri. Non si placano quindi le proteste dei militanti Pro Palestina che chiedono l'esclusione dalla corsa della Israel-Premier Tech per la terribile guerra a Gaza: l’organizzazione è corsa ai ripari, altrimenti come a Bilbao qualche giorno fa non ci sarebbe stato alcun vincitore. Così l’arrivo non è stato in vetta alla salita di Mos/Castro de Herville, bensì a otto chilometri dal traguardo in uno scenario del tutto improvvisato. Proprio ieri Jonas Vingegaard ha analizzato quello che sta accadendo in questa edizione della Vuelta: «Penso che tutti noi comprendiamo cosa stia succedendo là. Credo che stiano cercando un modo per farsi sentire, e questo è comprensibile. È davvero sfortunato che debbano farlo qui, ma sono disperati e vogliono che la loro voce venga ascoltata», le sue parole. Restando alla gara, il colombiano arriva davanti a Mikel Landa e Brieuc Rolland, mentre Vingegaard resta primo nella classifica generale, nella quale ora tra i primi cinque c’è anche l’azzurro Giulio Pellizzari.

La tappa

Nei primi chilometri il gruppo resta compatto. C’è un iniziale timido attacco di Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels) con altri quattro corridori, ma non scuote il plotone più di tanto. Nei primi 50 chilometri, però, non c’è una vera e propria fuga. Poco alla volta sono quattro i corridori che si portano alla corsa: Bob Jungels (Ineos Grenadiers), Andrea Bagioli (Lidl-Trek), Finlay Pickerning (Bahrain-Victorious) e Victor Guernalec (Arkea B&B Hotels). Ma a 100 chilometri dal traguardo la comitiva diventa più numerosa. Arriva il primo Gran Premio di Montagna. I corridori affrontano l’Alto San Antoniño (di terza categoria, nove chilometri con una pendenza media del 4%). Il vantaggio dei fuggitivi sale a 4’30”. A -80km dall’arrivo in testa ci sono Egan Bernal e Bob Jungels (Ineos Grenadiers), Marc Soler (Uae), Andrea Bagioli (Lidl-Trek), Kevin Vermaeke (Team Picnic PostNL), Rudy Molard, Brieuc Rolland e Clement Braz Afonso (Groupama-FDJ), Sean Quinn (EF Education-Easypost), Jefferson Cepeda (Movistar Team), Mikel Landa e Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Nico Denz (Red Bull), Louis Rouland e Victor Guernalec (Arkea B&B Hotels), Jake Stewart (Israel-Premier Tech) e Finlay Pickerning (Bahrain-Victorious).

Il caos

Quando affrontano l’Alto da Groba (Gran Premio di Montagna di prima categoria, 11,3 chilometri con pendenza media del 5,4%) il vantaggio dei fuggitivi è di 4’45”. Landa prova a scappare, ma viene ripreso da Bernal, Denz, Rolland e Braz Afonso. E sono loro a cinque a conquistare sempre più vantaggio dal gruppo. Quando inizia l’Alto de Prado (4,3 chilometri all’8,9% di pendenza media), in testa ci sono Landa, Bernal, Afonso Braz e Rolland. Ed è quest’ultimo a staccarsi, ma a 20 chilometri dal traguardo, è ancora caos. La Policia Nacional cerca di arginare le proteste Pro Palestina, come già nei giorni scorsi. Tanto che la tappa viene accorciata di otto chilometri e vince Egan Bernal, al 22° successo in carriera. Vingegaard resta in maglia rossa, con 48” di vantaggio su Joao Almeida. Nella Top Five entra Giulio Pellizzari.

Classifica di tappa

1. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) 3.35’10”
2. Mikel Landa (Soudal Quick-Step) s.t.
3. Brieuc Rolland (Groupama-FDJ) a 7”
4. Nico Denz (Red Bull) a 1’02”
5. Clement Braz Afonso (Groupama-FDJ) a 1’02”

Classifica generale

1. Jonas Vingegaard (Visma) 61.16’35”
2. Joao Almeida (Uae) a 48”
3. Thomas Pidcock (Q36) a 2’38”
4. Jai Hindley (Red Bull) a 3’10”
5. Giulio Pellizzari (Red Bull) a 4’21”

(Photo credits: https://www.lavuelta.es/en/)