Bike Tour Milano-Bergamo (San Vigilio)

Intermedio
50.00 km
373
465mt
Lombardia

Regione

Milano/Bergamo

Provincia

Strada

Bici ideale

Un viaggio di 50 chilometri in un museo all’aperto del ciclismo italiano, tra i suoi grandi campioni e le sue aziende conosciute in tutto il mondo. È la ciclabile del terzo Naviglio milanese, la Martesana, che poi prosegue fino a Bergamo con gli ultimi 20 chilometri su strada statale. Ma vale la pena pedalare un po’ nel traffico per vivere l’emozione dell’arrivo in una delle città più belle d’Italia, con la splendida salita finale che porta a San Vigilio, più in alto di Bergamo Alta.

Paesi incantevoli

La partenza da Milano è da via Melchiorre Gioia. Da vedere alcune palazzine di inizio secolo di pregevole fattura lungo la Martesana, soprattutto nell’ultimo tratto cittadino. Per scorgere la prima campagna serve pedalare parecchio, ben oltre il sottopasso della Tangenziale Est: la densità abitativa della Lombardia è fotografata benissimo da questo percorso. Le abitazioni iniziano a diradarsi solo dopo Vimodrone. Qui la Martesana diventa davvero piacevole, ben protetta dal sole da alti alberi. Cernusco sul Naviglio è un gioiellino. Affasciante il passaggio nel centro di Gorgonzola: stretto tra casolari antichi e il naviglio. Uno spaccato che raffigura perfettamente il senso più profondo della Pianura Padana. Da quel momento, nelle giornate più limpide, inizia ad aprirsi la visuale sulle Alpi Orientali.

In riva all'Adda

A Bellinzago Lombardo, deviando sulla sinistra, si raggiunge rapidamente Cambiago, dove ha sede la Colnago, la mitica azienda produttrice di alcune delle biciclette più belle di sempre, progettate dal leggendario fondatore Ernesto, profeta del carbonio oltre 30 anni fa. Sono suoi i telai usati dal fuoriclasse che sta dominando il ciclismo mondiale: Tadej Pogacar.  Restando sulla ciclabile, la Martesana attraversa Inzago, lambisce Cassano d’Adda, paese natale di Gianni Motta, vincitore del Giro d’Italia nel 1966, e termina per le bici da strada a Groppello d’Adda davanti a un maestoso mulino. Gli amanti di gravel e mountain bike, invece, possono proseguire sullo sterrato fino a Lecco.

Salite panoramiche

Per gli stradisti qui comincia la convivenza con le auto. Magnifico lo scorcio dell’attraversamento dell’Adda a Canonica. Poi bisogna soffrire fino all’ingresso di Bergamo tra rotonde affollate e mezzi a motore in aumento. Qui si viene ripagati dalla pazienza della convivenza con auto e camion: la degna conclusione del percorso è la salita a Bergamo Alta, sulle strade percorse ogni anno dal Giro di Lombardia in partenza o in arrivo, secondo l’alternanza con Como. Le pendenze sono dolci, tranne che sulle ultime rampe prima di Colle Aperto. Il panorama è splendido e la città alta offre decine di possibilità di ritemprarsi. Chi ha ancora gambe può salire fino a San Vigilio, località incantevole, più in alto di Bergamo Alta dove la pianura diventa un acquerello da ammirare a lungo.

Proposto da redazione