Casatenovo – Giovenzana
Pendenza
Ciclabile
Sterrato
Descrizione
È una delle salite più dure della Brianza: pendenze durissime e costanti che concedono poca tregua. Per questo rappresenta un banco di prova molto significativo della preparazione di un ciclista. Si tratta dell’ascesa che conduce ai 664 metri di Giovenzana, frazione del Comune di Colle Brianza, una vera terrazza panoramica sulla pianura.
È possibile raggiungere il paese da due versanti: da Colle Brianza, arrampicandosi dalla rotonda immediatamente successiva allo scollinamento partendo da Dolzago, o da Santa Maria Hoè al termine del centro abitato in direzione Olgiate Molgora. È il versante che proponiamo in questo tour che parte da Casatenovo in modo da permettere al ciclista di scaldarsi con la salita di Sirtori, bivio a destra dalla statale che conduce a Lecco, prima della discesa verso Perego e Santa Maria Hoè.
Da qui un breve tratto in discesa sarà l’ultimo sollievo prima di girare a sinistra e iniziare la fatica. L’ultima salita dura quasi 4 chilometri con un dislivello di 315 metri: è impegnativa fin dalle prime rampe che viaggiano intorno al 10% di pendenza. Garantiscono un minimo di riposo i tornanti (anche se non sono di quelli che spianano davvero) e alcuni tratti brevissimi con la strada meno ripida. Ma è solo un assaggio di quello che attende il malcapitato grimpeur dopo il secondo chilometro, per quasi mille metri difficilissimi dopo il piccolissimo abitato di Paù che offre un minimo diversivo psicologico.
L’effetto distrazione si interrompe subito perché la salita richiama al dovere con pendenze da quel momento sempre decisamene superiori al 10% con punte al 16% per circa 300 metri che fiaccano chi ha muscoli meno allenati o rapporti poco agili. Bisogna tenere duro ancora per poco magari facendo ricorso al buon vecchio metodo dello zigzag per arrotondare la difficoltà. A Cagliano resta ancora un chilometro per Giovenzana, ma questo è di tutto riposo. Chi vuole continuare a soffrire, invece, può girare a destra in direzione San Genesio per raggiungere l’eremo a quota 836 metri passando ancora da pendenze abbondantemente in doppia cifra. Per chi non devia dalla via principale, invece, la fatica è terminata.
Da non perdere
Per prima cosa l’ultimo chilometro quasi pianeggiante dopo la fine delle pendenze più dure. Una passerella finale che consente di iniziare a godersi il panorama, sempre più aperto quando ci si avvicina a Giovenzana. Una vera terrazza sulla Lombardia con vista spettacolare sulla pianura nelle giornate limpide in corrispondenza dello spiazzo dove si trova la Trattoria Bellavista. A questo punto meglio scendere verso Colle Brianza per evitare una discesa troppo tortuosa ritornando a Santa Maria Hoè. Cosi è possibile completare un anello sfruttando le caratteristiche migliori dei due versanti. Molto bello anche il tratto che porta a Sirtori, molto poco trafficato e in mezzo a ville antiche e colline sempre più verdi. Ideale tornare a fatica terminata e in abiti diversi da Pierino Penati, ristorante di grande tradizione (una stella Michelin), con un favoloso giardino in mezzo ad alberi altissimi. A Casatenovo piacevolissima la pasticceria Fumagalli. Lungo la salita di Giovenzana divertente una panchina gigante posizionata nel 2023.
La difficoltà
Terribile il tratto al 16% poco prima dell’abitato di Cagliano, in corrispondenza di una curva a gomito verso sinistra. In assenza di allenamento adeguato il rischio molto serio è quello di piantarsi. È il classico passaggio in cui bisogna tenere le braccia ben piantate sul manubrio per evitare l’effetto ribaltamento. È capitato di vedere un ciclista che tornasse indietro in discesa per rifare quel tratto senza mettere il piede a terra. “Non esiste che la faccio a piedi camminando e portando la bici a braccio”, la sua esclamazione. Puro spirito di chi ama il ciclismo. Per questa difficoltà finale è consigliabile salire a Giovenzana da questo versante solo con un buon allenamento stagionale.