Immagine
Bettiol
Salvatore Riggio

Bettiol vuole tornare alla corsa rosa

Alberto Bettiol punta al Giro d’Italia 2025. Lo ha detto lo stesso corridore toscano, campione nazionale italiano lo scorso anno e passato all’Astana Qazaqstan, a margine della cerimonia di consegna del 51° Giglio d’Oro. Nato nell’ottobre 1993 a Poggibonsi da madre toscana e padre veneto, e cresciuto a Castelfiorentino, Bettiol ha dimostrato di avere già le idee chiare sulla sua programmazione della prossima stagione. 

«Penso di fare il Giro d’Italia perché sono un paio di anni che manco. Sinceramente vestire il tricolore al Giro è uno stimolo maggiore. Stiamo aspettando adesso gli ultimi preparativi per la presentazione. Poi farò le solite classiche, partirò a gennaio in Australia, un po’ al caldo, mentre per la seconda parte di stagione non ho previsto ancora niente», sono state le sue parole.

Nel 2019 ha vinto il Giro delle Fiandre, mentre due anni dopo, nel 2021, si è imposto in una tappa al Giro d’Italia. Senza dimenticare i successi di questo 2024: la Milano-Torino, la corsa ciclistica più antica del mondo, e la prova in linea dei campionati italiani. «L’emozione provata alla Grand Depart del Tour? È un’altra di quelle cose uniche, un sogno, qualcosa che non ricapiterà più. È stat bellissimo avere anche la Grand Depart del Tour de France a pochi passi da dove sono nato, da casa mia, in mezzo a tanti tifosi. È stata veramente una bella annata, spero di farne altre sempre più belle».

Non poteva non esserci un pensiero sul Giglio d’Oro, il premio internazionale di ciclismo assegnato dal 1974 al miglior corridore professionista italiano dell’anno. In passato vinto da campioni come Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Davide Rebellin, Mario Cipollini, Paolo Bettini, Vincenzo Nibali, Elia Viviani, Filippo Ganna e tanti altri ancora. 

«Sono molto onorato di aver vinto il Giglio d’oro. L’albo è pieno di campioni ed io in mezzo a loro penso di essere un fortunato e privilegiato. Il riconoscimento al campione italiano è molto importante perché ci tenevo moltissimo quest’anno a vestire il tricolore. È stato qualcosa che abbiamo iniziato a costruire un anno fa qui vicino, e adesso posso dire che l’ho vinto. Poi farlo da toscano, su un circuito toscano, è stato bellissimo. Una cosa che è andata oltre le mie aspettative».

(Photo credits: Shutterstock)