Chiappucci: "Se io e Bugno ci fossimo messi d'accordo in quei Tour..."
L'ammissione fa un po' male ai tifosi italiani, a distanza di tanti anni da quei Tour de France nei quali Claudio Chiappucci e Gianni Bugno si alternavano nelle posizioni a fianco di Miguel Indurain sul podio della Grande Boucle. "Forse se ci fossimo messi d'accordo io e Gianni avremmo potuto vincerli quei Tour creando qualche problema a Miguel Indurain", ha detto Chiappucci nel corso della presentazione del suo ultimo libro 'Claudio Chiappucci, i luoghi del Diablo', scritto insieme a Federico Vergari (con prefazione di Guido Meda) per la collana Ad maiora semper dell'editore Lab Dfg, venerdì pomeriggio alla Cappella Mellerio di Domodossola.
L'ex campione varesino è molto legato a questa valle perché in Val Formazza, a pochi chilometri da Domodossola, ogni estate, nello stesso fine settimane dell'Ultimo scatto in memoria di Marco Pantani, si svolge la Granfondo Diablo, organizzata da Ossola Cycling Team, che ha curato anche la presentazione dell'evento di venerdì insieme a Fideuram e Amaro del ciclista. Il riferimento è ai Tour 1991 e 1992: rispettivamente 2° Bugno e 3° Chiappucci, poi 2° Chiappucci e 3° Bugno, sempre alle spalle di Indurain. "Forse avremmo potuto trovare una strategia comune con Gianni in base alle caratteristiche del percorso, a secondo che fosse più congeniale a me o a lui. Ogni tanto ci rifletto perché forse quelle due edizioni della corsa francese avrebbero potuto avere un epilogo diverso". Verrebbe da pensare che è facile dirlo adesso che la loro rivalità è diventata una grande amicizia. Ma in realtà, nel racconto di Chiappucci, nemmeno allora c'era antipatia con Bugno. "La rivalità nasceva dal fatto che eravamo molto diversi come caratteristiche in corsa", dice il Diablo che si paragona a Gattuso facendo un parallelo calcistico, se Bugno viene associato a Roberto Baggio.
Chiappucci pensa che la difficoltà principale a un'intesa tutta italiana con Bugno in quei Tour di oltre 30 anni fa sia da ricercare nella difficoltà di mettere d'accordo le squadre: Carrera e Gatorade. "Quando vai su logiche di team diventa tutto più complicato rispetto ai possibili dialoghi tra due capitani". Così, anziché un patto che avrebbe potuto portare all'Italia due Tour, la storia racconta di situazioni che hanno avvantaggiato Indurain anziché danneggiarlo, come successo nella epica tappa della vittoria di Chiappucci al Sestriere nel 1992. E' il bello del ciclismo che permette di parlare di tattiche e di possibile alleanze a oltre tre decenni di distanza.
(Photo credits: Ossola Cycling Team)