
Giro d'Italia, 15a tappa: vince Verona, crollo Roglic
La Lidl-Trek, fino ad oggi, è la squadra regina di questa Corsa Rosa. Sesto successo del team statunitense, con Carlos Verona che vince la quindicesima tappa del Giro d'Italia 2025. Frazione tutt'altro che monotona e classica nei 219 km da Fiume Veneto ad Asiago, con tanti stravolgimenti e fasi differenti della corsa. Completano il podio Florian Stork (Tudor) e l'italiano Christian Scaroni (Astana-XDS), mentre Isaac Del Toro resta in maglia rosa. Giornata nera per Primoz Roglic, che paga un altro minuto e mezzo dagli altri big.
La fuga numerosa
Dopo il ritiro prematuro di Giulio Ciccone, arrivato a causa della caduta nella quattordicesima tappa, la Lidl-Trek prepara subito lo sprint per Mads Pedersen al traguardo volante di San Martino-Colle Umberto. All'inizio della prima salita di giornata, Ca' del Poggio, un vero e proprio gruppo di trentacinque corridori prendono il via e scappano. Tra questi è Nicola Conci della Astana-XDS a transitare per primo sul GPM, davanti a Milesi (Movistar) e Konrad (Lidl-Trek). Mentre Antonio Tiberi (anche lui dolorante dopo la caduta di ieri) fatica a restare con il gruppo e a rientrare sui big di classifica, Marco Frigo (Israel-PremierTech) regola il resto dei battistrada nel traguardo volante di Possagno.
Il Monte Grappa
All'arrivo sul Monte Grappa succede praticamente di tutto: la Ineos fa partire il forcing per Bernal, che scatta e viene seguito inizialmente soltanto da Isaac Del Toro e Richard Carapaz. Mentre svariati corridori in fuga perdono terreno e vengono riassorbiti, il plotone con Roglic, Ayuso e gli altri uomini di classifica resta staccato di una ventina di secondi dal mini-gruppetto della maglia rosa. Lorenzo Fortunato, leader della maglia azzurra (classifica GPM) strappa i 40 punti sul Monte Grappa, poi Marco Frigo parte in solitaria in attacco in discesa. Nelle retrovie il gruppo si ricompatta prima dell'ultimo GPM di Dori, con undici corridori che restano al comando: Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Nicolas Prodhomme (Decathlon-AG2R), Marco Frigo (Israel PremierTech), Romain Bardet (PicNic-PostNL), Florian Stork (Tudor), Bart Lemmen (Visma-Lease a Bike), Filippo Fiorelli (VF Group-Bardiani CSF Faizanè), Christian Scaroni (Astana-XDS), Filippo Zana (JayCo-AlUla), Gianmarco Garofoli (Soudal-QuickStep) e Carlos Verona (Lidl-Trek). Quest'ultimo prova a staccarsi dagli altri dieci, prendendo un vantaggio di quaranta secondi, con i soli Garofoli e Zana a tentare l'inseguimento.
Lo spettacolo sul Dori
Attacchi terminati? Altroché. Il gruppo maglia rosa arriva a pagare quasi 4' da Corona, ma sul Dori si scatena Richard Carapaz: l'alfiere della EF rifila un paio di rasoiate importanti, ma Del Toro è molto fluido e resta sempre a contatto restando composto sulla bici. Anche Ayuso, Tiberi e Yates rimangono con lui, mentre invece Roglic fatica tremendamente e si stacca di quasi un minuto. Lo sloveno resta staccato dagli altri, arrivando al traguardo con il suo compagno Pellizzari a quasi un minuto e mezzo dai big. Nel frattempo Carlos Verona negli ultimi chilometri resiste in solitaria, andando a prendersi una bellissima prima vittoria in una grande corsa a tappe. Il resto della fuga arriva staccato di poco più di venti secondi, con Stork che regola Scaroni per completare il podio virtuale. Staccato di 30'' invece il gruppo maglia rosa, con Del Toro, Ayuso, i fratelli Yates, Derek Gee e Antonio Tiberi. Bellissimo gesto di Carlos Verona, che dopo aver esultato con la sua famiglia sul traguardo di Asiago dedica il successo a Giulio Ciccone.
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