Ineos, viaggio nella crisi
C’è aria di ridimensionamento alla Ineos, ex corazzata del ciclismo dal 2010 nel professionismo e capace di vincere tre Giri d’Italia (nel 2018 con Chris Froome; nel 2020 con Tao Geoghegan Hart; nel 2021 con Hegan Bernal) e sette Tour de France (nel 2012 con Bradley Wiggins; nel 2013, 2015, 2016 e 2017 con Chris Froome; nel 2018 con Geraint Thomas; nel 2019 con Hegan Bernal). Senza dimenticare i due successi nella Vuelta (sempre con Chris Froome nel 2011 e nel 2017) e le vittorie alla Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2016), alla Milano-Sanremo (2017) e alla Parigi-Roubaix (2022). Insomma, un vero e proprio dominio, vissuto per tanti anni sotto l’insegna di Sky.
In questi giorni è arrivato l’annuncio dell’addio di Tom Pidcock che ha firmato un contratto triennale con il team Q36.5: «Siamo davvero orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto con Tom per aiutarlo a realizzare alcuni obiettivi straordinari e memorabili. Insieme abbiamo scritto un capitolo importante e dimostrato quanto possa essere emozionante e diversificato il ciclismo professionistico», ha detto John Allert, Ceo di Ineos. E ancora: «Tom ha alcuni grandi obiettivi multidisciplinari e crediamo che questa decisione consenta a entrambi di perseguire le nostre ambizioni future con chiarezza, scopo e determinazione. Ringraziamo Tom per gli ultimi quattro anni e gli auguriamo buona fortuna per il futuro».
Cosa sta succedendo? Chiusa l’epoca delle grandi vittorie con il nome Sky e le imprese firmate da Chris Froome, la squadra britannica è stata acquistata nel 2019 da Jim Ratcliffe, proprietario del colosso chimico Ineos, che ha rilevato le quote del 25% del Manchester United nel dicembre 2023, un anno fa. Ed è curiosa l’analogia tra l’Ineos e i Red Devils: entrambi, dopo i fasti del passato, non stanno attraversando un bel momento. Per entrambe le ultime stagioni sono state avare di soddisfazioni. Il Manchester United ha sì conquistato la FA Cup nella passata stagione, ma non è nulla in confronto ai trionfi di Sir Alex Ferguson.
Ed è evidente che l’addio di Tom Pidcock debba essere letto sotto questa prospettiva. Già nelle scorse settimane il corridore si era lamentato di non avere aiuto dalla squadra e ora è arrivato l’annuncio del divorzio. Segnale del disimpegno di Jim Ratcliffe da un progetto ritenuto da lui, molto probabilmente, troppo dispendioso. Senza dimenticare le voci dell’anno scorso del possibile arrivo di Remco Evenepoel, ora fermo dopo l’incidente di qualche giorno fa, ma è in ripresa e ha già lanciato messaggi positivi, che poi non si era concretizzato.
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