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Tadej Pogacar
Federico Guido

La top 5 degli assoli più belli del 2024

Il 2024 ormai volge al termine e, come di consuetudine, è arrivato il momento di riavvolgere il nastro e dare un ultimo sguardo alla stagione ciclistica appena trascorsa per poi lanciarci con nuova curiosità e rinnovato entusiasmo verso la prossima. In campo maschile, gli ultimi dodici mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di successi spettacolari e grandi numeri in solitaria, imprese queste frutto di azioni dal sapore antico, portate da lontano e realizzate da autentici campioni in barba ai tatticismi contemporanei e agli ordinari andamenti delle corse d’oggigiorno.

Gli occhi e i cuori degli appassionati di ciclismo su strada hanno avuto quindi di che bearsi nel 2024 tant’è che, nel tentativo di eleggere i cinque migliori assoli della stagione, non è stato affatto semplice arrivare a stilare una graduatoria e individuare i più significativi. Nonostante ciò, dopo aver riflettuto a lungo, in qualche modo abbiamo definito la nostra top 5, una selezione che sicuramente non metterà d’accordo tutti ma che, proprio per questo, ognuno può utilizzare come punto di partenza per arrivare a comporre la propria e ripassare in rassegna quanto sia stato avvincente l’ultimo anno. 

1. Tadej Pogacar, Strade Bianche (81,1 chilometri)

Al primo posto non potevamo non mettere l’assolo vincente più lungo nella storia ventennale del World Tour realizzato da colui che, su strada, è stato il vero mattatore della stagione: Tadej Pogacar. Un’azione dichiarata (e per questo dal valore ancora superiore) da parte dello sloveno che, partendo sul tratto sterrato di Monte Sante Marie ha salutato la compagnia andando così, dopo aver lasciato attoniti avversari, addetti ai lavori e tifosi, a concedere il bis in Piazza del Campo dopo la vittoria nel 2022 e a cominciare col botto un incredibile 2024.

2. Tadej Pogacar, Mondiale su strada di Zurigo (51,7 chilometri)

Il secondo miglior assolo del 2024 porta ancora la firma di Tadej Pogacar che, siamo onesti, avrebbe potuto tranquillamente (e anche legittimamente) occupare tutta la top 5 viste le superbe e vittoriose azioni condotte in prima persona alla Liegi-Bastogne-Liegi, al Giro di Lombardia e al Giro dell’Emilia. Noi ci limitiamo a concedergli i primi due posti della nostra classifica assicurandogli il secondo gradino del podio con l’attacco di oltre 51 chilometri con cui, dopo esser evaso dal gruppo dei favoriti a 100 km dal traguardo, si è vestito d’arcobaleno in quel di Zurigo diventando il terzo corridore nella storia (dopo Eddy Merckx nel 1974) e Stephen Roche nel 1987) a vincere nello stesso anno Giro, Tour e Mondiale.

3. Mathieu Van der Poel, Parigi-Roubaix (59,7 chilometri)

Non volendo dar vita una top 5 a tinte esclusivamente “pogacariane” ci siamo guardati intorno per vedere chi fosse meritevole di occupare, grazie a quanto prodotto nel 2024, gli altri tre posti in graduatoria e, per nostra fortuna, non abbiamo avuto particolari difficoltà a trovare profili qualificati e degni di questo onore. Fra questi vi è indubbiamente quello di Mathieu van der Poel che con i suoi vittoriosi attacchi solitari ha colorato la primavera facendo sue in serie E3 Saxo Classic (allungo sul Paterberg a 43 km dall’arrivo), Ronde (azione partita ai -45 sul Koppenberg) e Paris-Roubaix. Qui, involandosi a quasi 60 chilometri dalla linea lungo il settore di Orchies, l’olandese ha confermato di poter sprigionare picchi di potenza ineguagliabile per gli altri, un’arma che, nella circostanza, gli ha consentito di diventare il secondo corridore nella storia a centrare la doppietta Fiandre-Inferno del Nord in maglia iridata dopo Van Looy (1972). 

4. Remco Evenepoel, Olimpiadi di Parigi prova su strada (15,1 chilometri)

Non sarà stato certamente tra i più lunghi, ma per la posta in palio e il contesto l’azione, con cui Remco Evenepoel si è aggiudicato l’oro nella prova in linea delle Olimpiadi di Parigi merita un posto tra i migliori assoli del 2024. Già sul gradino più alto del podio qualche giorno prima a cronometro, il belga era chiaramente uno degli osservati speciali della gara su strada, uno status e una pressione di cui il vincitore de La Vuelta 2022 non ha affatto risentito aggredendo famelico la corsa a 38 dall’arrivo e, dopo aver annichilito gli avversari con il suo passo, involandosi da solo ai -15 per una leggendaria doppietta (concretizzatasi col brivido vista la foratura senza conseguenze ai -4) mai riuscita a nessuno nella storia della rassegna a cinque cerchi.

5. Adam Yates, Tappa 9 La Vuelta (58 chilometri)

Non potevamo non inserire in top 5 una delle tante fughe andate a segno nel corso dei tre Grandi Giri del 2024. In valida rappresentanza di questi vittoriosi attacchi abbiamo scelto di concedere l’ultimo spot rimanente nella nostra classifica a quello che è stato, tra Giro, Tour e Vuelta, l’assolo più lungo culminato con un successo a cui abbiamo assistito quest’anno ovvero quello di Adam Yates nella nona frazione della corsa a tappe spagnola. Nell’occasione il britannico dell’Uae Team Emirates, dopo esser entrato nella fuga di giornata e aver sfruttato il lavoro dei compagni Soler e Vine, è partito sull’Alto de Hazallanas a 58 chilometri dal traguardo di Granada, località dove, nonostante il caldo e un’altra ascesa alla salita andalusa, è giunto con 3’45” sul gruppo dei migliori conquistando in gran stile il secondo successo della carriera in una corsa a tappe di tre settimane. 

(Photo credits: Uae, Shutterstock e Unipublic/Cxcling)