
Lo sponsor Premier Tech: "Via il nome Israel e la bandiera"
Le proteste Pro Palestina alla Vuelta hanno lasciato il segno. Tanto che Premier Tech ha chiesto che Israel non compaia più nel nome della squadra. In sostanza, secondo l’azienda canadese «la situazione attuale riguardo il nome della squadra non sia più sostenibile per raggiungere gli obiettivi, ovvero la ragione stessa della presenza nel ciclismo». Quindi, serve che formazione di Sylvan Adams cambi. C’è bisogno che «la squadra evolva verso un nuovo nome che escluda la parola “Israele” adottando una nuova identità e una nuova immagine del marchio». Prima dell’intervento dell’azienda canadese, sulla questione aveva detto la sua anche Rob Gitelis, fondatore di Factor Bikes, il marchio di bici britannico che fornisce i mezzi al team di ciclismo Israel Premier-Tech: «Dopo la Vuelta, la questione è diventata molto più urgente e seria. Senza un cambio di nome, senza un cambio di bandiera, non continueremo. Avevamo un impegno verbale a continuare, ma da allora la situazione si è aggravata al punto che non possiamo più rispettare tale impegno», le sue parole a Cycling News.
Cosa è accaduto alla Vuelta
Durante la Vuelta sono state numerosissime le manifestazioni pro Palestina, contro il genocidio a Gaza e la presenza del team israeliano nella competizione, finanziato dal miliardario canadese-israeliano Sylvan Adams e dall’uomo d’affari statunitense Ron Baron. Queste proteste, e non poteva essere il contrario, hanno scosso il mondo del ciclismo e alla Vuelta la squadra ciclistica aveva rimosso il nome dalle divise per tutelare i propri corridori. C’è stato un incontro tra lo stesso Adams e il fondatore di Factor Bikes. Il primo avrebbe cambiato il nome, mentre il secondo – senza giri di parole – ha chiesto di togliere anche la bandiera israeliana, ma questa è una situazione più complessa perché la squadra è registrata con licenza israeliana. Come fare, quindi? Cosa dice il regolamento? Ci possono essere delle modifiche sulla base della nazionalità del proprietario, del titolare della licenza o dello sponsor principale. Da qui tutti porta al Canada: come detto, Adams ha doppia cittadinanza e Premier Tech, il co-sponsor, ha sede in Quebec. Detto questo, il nuovo nome potrebbe essere Factor-Premier Tech o Premier Tech-Factor: «Non è più una questione di giusto o sbagliato. È diventato troppo controverso per il nostro marchio e la mia responsabilità è nei confronti dei miei dipendenti e dei miei azionisti, per dare loro il massimo spazio per far crescere questa azienda e renderla redditizia – ha concluso Gitelis –. Aggiungere un ulteriore livello di conflitto o complessità, è qualcosa che non possiamo più accettare».
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