
Vuelta a España, ultima tappa annullata per i manifestanti ProPal, nessun vincitore né premiazione
Doveva essere la passerella finale, la classica festa di fine grande giro con l’ultima opportunità concessa ai velocisti, e invece la Vuelta 2025 finisce in coerenza con quella che è stata spesso durante queste tre settimane. Una lotta non solo contro gli avversari e le salite, ma anche e soprattutto un compromesso da trovare per salvaguardare i corridori da un lato e l’ordine pubblico dall’altro. La motivazione è quella nota: i manifestanti pro Palestina che più volte hanno influito sul regolare svolgimento della corsa per contestare la partecipazione della formazione Israel Premier Tech. Così la Vuelta edizione 2025 finisce anzitempo, con l’ultima tappa prima neutralizzata ai -57 km, poi definitivamente annullata per motivi di ordine pubblico, senza nemmeno la possibilità di effettuare la celebrazioni di rito sul podio della capitale spagnola.
La cronaca di una tappa mai veramente iniziata
Da Alalpardo a Madrid per la classica passerella finale per celebrare Jonas Vingegaard e tutte le maglie più l’ultima occasione per i velocisti: 111,6 km con i primi 60 in linea prima di percorrere nove giri all’interno della capitale spagnola. Come da previsione, la prima parte della tappa scorre al piccolo trotto con le foto di rito, ma la gara vera non partirà mai. Ai -58 dal traguardo, qualche kilometro prima dell’ingresso nel circuito finale, il gruppo viene frazionato da una protesta dei manifestanti e la corsa viene immediatamente fermata. Contemporaneamente le immagini dal centro di Madrid sono inequivocabili: in prossimità del traguardo la quantità di manifestanti ProPal è tale da invadere la strada transennata per la corsa. Impossibile garantire l’ordine pubblico rispetto a una massa di gente che ha anche danneggiato il podio finale della corsa, impedendo non solo il regolare svolgimento della tappa ma anche le premiazioni finali.
Si conclude così una Vuelta contraddistinta da diverse tappe modificate per una tematica che in Spagna sta smobilitando sempre più persone. Nessuna ultima opportunità per i velocisti, può gioire (anche se con meno entusiasmo) Jonas Vingegaard. Il danese porta a casa la sua prima Vuelta in carriera, il terzo grande giro dopo i Tour 2022 e 2023. Vittoria impreziosita anche da 3 vittorie di tappa, con il sigillo finale ieri sulla Bola del Mundo. Secondo con onore Joao Almeida, capitano di una UAE capace di vincere ben 7 tappe su 19, terzo Tom Pidcock che ottiene il primo podio in una grande corsa a tappe.
Maglia verde per Mads Pedersen, sempre protagonista, mattatore di tantissime tappe e sprint intermedi, che porta a casa una frazione, la 15a. Maglia a pois per Jay Vine, mentre la maglia bianca va a Matthew Riccitello che proprio ieri ha avuto ragione del nostro Giulio Pellizzari. A proposito di Italia, il giovane marchigiano è il migliore degli azzurri: sesto in classifica generale, secondo miglior giovane e una tappa, la prima vittoria da professionista, ottenuta nell’arrivo in salita dell’Alto de Morredero. Per l’Italia sono due le vittorie di tappa, con la cronometro di Valladolid vinta il giorno successivo da Filippo Ganna.
Vuelta a España 2025: la classifica generale
- Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike): 72h53’57”
- Joao Almeida (UAE Emirates-XRG): +1'16''
- Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling): +3'11''
- Jay Hindley (Red Bull-Bora-Hansgrohe): +3'41''
- Matthew Riccitello (Israel-Premier Tech): +5'55''
- Giulio Pellizzari (Red Bull-BORA-Hansgrohe): +7’23”
- Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike): +7’45”
- Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale): +7’50”
- Torstein Træen (Bahrain-Victorious): +9’48”
- Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike): +12’16”
(© Unipublic / Cxcling / Antonio Baixauli)