Pogacar-Vingegaard, pronti alla sfida
«Sì, credo che possiamo dire che è stata la stagione perfetta. Ma dobbiamo subito guardare avanti. Dobbiamo dimenticare questa stagione. È stata bella, bellissima, ricca di successi, ma ora pensiamo all’anno prossimo». Sono le parole di Tadej Pogacar nell’intervista rilasciata a Sky Sport. Lo sloveno ha vissuto un’annata indimenticabile, ma due sono i suoi ricordi più belli: «Una è delle Strade Bianche e l’altra del Giro di Lombardia. Molto simili per quanto riguarda il modo di esultare alla fine, ma con un po’ di emozioni diverse».
Il 2024 ha fatto dimenticare a Pogacar la crisi del 2023, quella al Tour de France. Ma sono i momenti difficili ad aver aiutato il corridore sloveno: «Sono stati molto importanti, non solo per quest’anno, ma per tutta la mia carriera in generale. Ho imparato tante cose su me stesso, ho provato cose nuove quando mi sono rotto la mano. Ho perso il tour del France perché mi sono infortunato e non sono arrivato nella migliore condizione possibile. Ho imparato tante cose da quei momenti», ha aggiunto.
Pogacar ha un ottimo rapporto con l’Italia: «L’Italia per me è speciale, ma credo che per tutti i ciclisti sloveni il ciclismo italiano rappresenti un punto di riferimento. Un paese e un movimento a cui siamo molto legati. Siamo abituati a gareggiare in Italia da quando abbiamo 9, 10 anni. Fino ai 12 anni si fanno tante corse in Italia. Per me l’Italia è quasi una seconda casa. Ci sto molto bene e mi piace molto girare in bici per le vostre bellissime regioni. Mangio più pasta che pizza. La pasta poi ha diversi condimenti. Però, mi piacciono tanto anche le specialità romane, come l’amatriciana, la carbonara e la cacio e pepe».
In questo 2024 stellare Pogacar ha centrato l’accoppiata Giro d’Italia-Tour de France: «Sì, l’obiettivo era quello, era provare a vincere Giro e Tour. Quando al Giro ho visto che siamo riusciti ad ottenere tutto quello che volevamo, ho capito che se fossi riuscito a recuperare bene sarebbe stato possibile ripetersi anche sulle strade di Francia. Niente Olimpiadi? Dopo il Tour ho dovuto decidere velocemente se fosse giusto andare all’Olimpiade o iniziare a prepararsi bene per il Mondiale. Ho deciso di non ammazzarmi fisicamente per l’Olimpiade, per poi concentrami al 100% sul Mondiale di Zurigo».
Adesso c’è grande attesa per il prossimo Tour de France. Jonas Vingegaard è il grande rivale dello sloveno: «Sono molto affascinato dal tipo di ciclista che è Tadej. Penso che sia un grandissimo corridore, ma chiaramente ogni giorno penso a me stesso, a rendermi migliore possibile per le corse che devo affrontare. Devo sperare che sia abbastanza per batterlo. Al Tour 2024 sono andato più forte che mai, in termini di wattaggi, eppure Tadej mi ha staccato, ha meritato di vincere. Per batterlo so anche io alzare il livello l’anno prossimo, e credo di potercela fare», le parole a Ekstra Bladet.
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